Completamente rinnovato secondo gli attuali standard tecnici e di sicurezza, è stato riaperto all’esercizio il tunnel ferroviario transfrontaliero delle Caravanche. I lavori di riqualificazione che si sono protratti per dieci mesi accompagnati dall’interruzione del traffico merci e passeggeri sono terminati a fine luglio 2021. È tornata così pienamente operativa la linea internazionale, importante collegamento tra le aree economiche della Germania meridionale e dell’Austria verso i porti della Slovenia e della Croazia e, sullo sfondo, quelli della Grecia.
L’investimento, cofinanziato dall’Unione europea, ha comportato un impegno di spesa di 140 milioni di euro. Il finanziamento accordato dall’Unione Europea è espressamente indirizzato alla riqualificazione degli itinerari a servizio del trasporto merci, in questo caso verso l’area balcanica dove sono in corso numerosi interventi sulla rete ferroviaria.
Il tunnel delle Caravanche lungo poco meno di 8 chilometri (7976 metri) è la quarta galleria ferroviaria più lunga in Austria e la prima della Slovenia ed è stato interamente risanato comprese le tratte ferroviarie di accesso con la sostituzione integrale di rotaie e traversine, la posa di oltre 30 chilometri di cavo in fibra ottica e di 16 chilometri di cavo radio insieme alla realizzazione di due stazioni per le trasmissioni Gsm-R (lo standard ferroviario europeo della telefonia cellulare). Nessun limite di sagoma per i trasporti intermodali.
Il traforo delle Caravanche collega l’austriaca Rosenbach (frazione di Sankt Jacob im Rosental) con la slovena Jesenice ed è parte integrante dell’omonima ferrovia internazionale che consente numerosi itinerari merci. Sul lato austriaco, la linea si divide in due rami, quello occidentale è diretto a Villach, mentre quello orientale percorre la Rosental, conosciuta con il nome tedesco di Rosentalbahn, ferrovia della Rosental.
La ferrovia delle Caravanche era stata costruita in epoca asburgica per collegare il porto di Trieste con Klagenfurt, capoluogo della Carinzia austriaca, attraverso la ferrovia Transalpina (e quindi non transitando dal valico di Tarvisio della Pontebbana). Resta tuttora un itinerario centrale nei collegamenti a rete tra Villach, Jesenice, Sesana, Lubiana, Zagabria e Capodistria.
Piermario Curti Sacchi