Il ministero Mims (ex Trasporti) comunica che sono stati superati gli ostacoli che avevano causato la cassa integrazione per circa trecento lavoratori nella costruzione del Terzo Valico ferroviario tra Milano e Genova. Quindi nelle prossime settimane riapriranno progressivamente i cantieri di Cravasco e Castagnola, situati in Liguria e Piemonte. La cassa integrazione di tredici settimane, a partire dal 25 agosto 2021, era sorta a causa di un contenzioso tra il General Contractor (coordinato da Webuild) e il Consorzio Tunnel Giovi, formato da Pizzarotti e Collini.
La questione riguardava il pagamento di cento milioni di euro per lavori che, secondo le interpretazioni potevano essere definiti “varianti” o “modifiche tecniche”. Secondo il Consorzio Tunnel Giovi nello scavo delle due gallerie è stata trovata roccia più dura rispetto alle previsioni dei sondaggi svolti nel 1992. Quindi, anche per garantire maggiore sicurezza, i lavori devono procedere con tempi (e costi maggiori) rispetto alle previsioni.
Ora è stato raggiunto un accordo che farà ripartire i cantieri, ma i sindacati chiedono al Consorzio Tunnel Giovi un incontro per conoscere le condizioni in cui ciò avverrà. La nuova ferrovia tra Milano e Genova di cui il Terzo Valico fa parte dovrà essere terminata entro il 2026 a un costo di 6,2 miliardi di euro, interamente finanziati. Per accelerare i lavori, il Governo ha recentemente nominato Calogero Mauceri commissario straordinario. L’opera principale è la galleria di valico, lunga 27 chilometri, che ha uno stato di avanzamento del 68%.