Il primo round si è concluso in modo favorevole, ora si tratta di portare a casa il risultato finale. Stiamo parlando delle tariffe per l’accesso alla rete ferroviaria nei Paesi Bassi. Il gestore nazionale ProRail aveva annunciato l’intenzione di applicare un sovrapprezzo per l’uso dei binari in base a un nuovo piano tariffario per il quinquennio 2025-2029. Ma l’Autorità olandese di regolazione del mercato lo ha respinto.
La motivazione appare però più interlocutoria che definitiva in quanto l’ente regolatorio ha semplicemente sostenuto che il canone aggiuntivo non riflette le condizioni dei singoli segmenti di mercato, vale a dire non è equo o, peggio, rischia di essere discriminatorio. Da qui l’invito a rivedere tutta la materia e soprattutto a concertare una soluzione accettabile insieme alle imprese ferroviarie e agli operatori.
RailGood, l’associazione olandese per il trasporto ferroviario delle merci, ha espresso soddisfazione per la decisione dell’Autorità in quanto il sovrapprezzo non trova riscontro in altre amministrazioni ferroviarie europee, salvo la Germania che però il canone aggiuntivo lo fa ricadere per buona parte sulle imprese che offrono il servizio passeggeri e questo per non penalizzare l’industria e l’economia.
Al contrario, invece in Olanda, NS, vale a dire la principale impresa passeggeri pubblica nazionale, paga l’importo più basso rispetto alle altre aziende europee. RailGood sostiene che basterebbe adeguare queste tariffe per riequilibrare i costi di tutto il sistema. E comunque occorre annullare la proposta di ProRail partendo da una nuova base di calcolo.
Il gestore olandese della rete su indicazione del ministero delle Infrastrutture aveva avviato uno studio per la revisione delle tariffe nel 2022 e questa proposta è stata quindi inviata all’Autorità di regolazione del mercato che però, come si diceva, non l’ha giudicata congrua. Alla base della revisione tariffaria c’è una ricerca di mercato assegnata a Significance, un’agenzia indipendente specializzata in mobilità e trasporti.
Il rapporto individuava sei profili tariffari, cinque per il servizio passeggeri e uno solo per il trasporto merci. Ma questo metodo non ha convinto l’Autorità regolatoria, perché giudicato non affidabile. Inoltre, le tariffe devono essere commisurate all’effettiva capacità di spesa del settore. Da qui l’invito a rivedere tutto l’impianto tariffario con una più stretta concertazione con le imprese. Il primo round è positivo, ma il risultato non è ancora del tutto scontato.
I precedenti non sono comunque confortanti in quanto le tariffe dei servizi di manovra per i treni merci nel corso del 2023 sono aumentate di sei volte rispetto al 2022. E i ristori stanziati dal Governo olandese le hanno ridotte solo di un terzo, il che si traduce in pratica in un aumento di quattro volte tra il 2022 e il 2023.
Piermario Curti Sacchi