Ormai sembra quasi una corsa a chi arriva prima nell’automazione che riguarda la manovra dei treni merci se non addirittura la condotta senza macchinista. Le ultime protagoniste sono le ferrovie francesi Sncf e quelle federali tedesche DB. È diverso lo scenario che sta alla base dei due progetti, ma unico l’obiettivo: ottimizzare il servizio e ridurre i costi in modo tale che la ferrovia merci possa avere maggiori margini e soprattutto sia economicamente più competitiva. Partiamo dalla Francia. Un treno che potremmo definire semi-autonomo ha percorso per la prima volta in condizioni operative reali la linea lunga 16 km tra le località di Longwy e Longuyon nell’est della Francia al confine con il Lussemburgo. Il viaggio si è svolto secondo le procedure definite di secondo livello, vale a dire con funzionamento automatizzato ma con un macchinista presente in cabina di guida con funzione di supervisore. Per la sperimentazione è stata attrezzata una locomotiva della serie BB 27000 Prima in dotazione a Fret Sncf, mentre sulla tratta ferroviaria interessata è installato il sistema di segnalamento europeo Ertms/Etcs.
La sperimentazione continuerà e si prevede di incorporare ulteriori funzioni aggiuntive per il funzionamento completamente automatizzato, come il rilevamento degli ostacoli, con l’obiettivo di arrivare alla prima testa de serie definitiva entro il 2023. Sncf è impegnata in un progetto di ricerca da 57 milioni di euro insieme a un consorzio di imprese. Tra queste c’è per esempio Hitachi Rail Sts, protagonista in Australia di un’esperienza ormai consolidata e partita nel 2018 dove i treni minerari di Rio Tinto funzionano in modo completamente autonomo (grado di automazione 4, il più elevato, definito Uto “Unattended train operation”) su una linea Etcs L2.
Dal canto loro le ferrovie tedesche DB Cargo stanno accelerando i progetti per la formazione automatizzata dei treni merci e in particolare quelli a carro singolo. Ogni giorno centinaia di convogli vengono manovrati negli scali di smistamento utilizzando locomotori da manovra. L'obiettivo da perseguire è che queste macchine funzionino autonomamente. Per questo motivo sono stati varati i progetti “Locomotiva da manovra automatizzata” e “Prova automatica dei freni”, finanziati dal ministero federale dei Trasporti e dell’Infrastruttura digitale attraverso il programma Future Rail Freight Transport con 30 milioni di euro l’anno dal 2020 al 2024. La sperimentazione avviene in questa prima fase nello scalo di smistamento di Monaco-Nord dove gradualmente tutta la movimentazione sarà automatizzata. In questo modo potrà diventare più efficiente, rapido ed economico in primo luogo il servizio merci a carro singolo, storicamente spina dorsale nei trasporti, ma finora gravato da maggiori oneri di gestione. Digitalizzazione e automazione, con anche l’ausilio dell’intelligenza artificiale, possono diventare le chiavi della svolta.
Piermario Curti Sacchi