Potrebbe essere il regalo di Natale delle Ferrovie federali tedesche a tutti gli abitanti che risiedono lungo una linea ferroviaria interessata dall’inteso traffico merci e quindi con la tranquillità messa a dura prova soprattutto nelle ore notturne. All’inizio del dicembre 2020, le DB Cargo hanno completato il programma di risanamento di tutti i 63mila carri merci della loro flotta. I ceppi in ghisa che sono il componente principale dei freni sono stati tutti sostituiti con suole in materiale composito, molto meno rumoroso perché meno soggetto a rigature, e quindi meno aggressivo sul cerchione, anche se al prezzo di una manutenzione più onerosa. Insieme alle svizzere Sbb Cargo, le ferrovie tedesche sono tra quelle che più si sono attivate su questo fronte che ha comportato per le DB un impegno finanziario, spalmato negli anni, di circa 220 milioni di euro. Carri più silenziosi non significano solo un vantaggio per chi abita vicino ai binari, ma visto nell’ottica del trasporto è un punto a favore della modalità ferroviaria.
La lotta al rumore però non riguarda solo i carri merci, ma anche la protezione passiva lungo le linee attraverso l’installazione di barriere e di finestre insonorizzate, secondo un progetto avviato in Germania nel 1999. Il risanamento di linee ferroviarie particolarmente interessate dal traffico ha ormai raggiunto i 2mila chilometri, mentre il piano prevede di proseguire negli interventi per ulteriori 1250 chilometri con una spesa media di 140 milioni di euro l’anno. Entro la fine del decennio l’obiettivo sarà raggiunto come indica il progetto “Noise Protection target 2030”. Si calcola che siano 800mila i cittadini che risiedono nelle immediate vicinanze di una linea ferroviaria a intenso traffico e quindi coinvolti a tutte le ore del giorno, ma soprattutto della notte.
Il risanamento acustico si inserisce in un massiccio programma di investimenti da parte delle DB che nel 2020, nonostante l’emergenza sanitaria, raggiungeranno il valore storico di 12 miliardi di euro. Sono stati rinnovati più di 1500 chilometri di binari, altrettanti di scambi, oltre a un centinaio di ponti risanati e 620 stazioni adeguate. Per favorire i lavori senza interferire troppo sulla circolazione, sono state adottate nuove tecniche costruttive, soprattutto per il risanamento dei ponti, utilizzando strutture ausiliarie che hanno evitato la chiusura delle linee se non per periodi brevissimi. Ma questi investimenti sono indirizzati soprattutto sulla manutenzione rispetto a nuove infrastrutture dove si segnalano ancora numerose carenze, come il mancato adeguamento di itinerari internazionali interessati da un intenso traffico merci, come non si stanca mai di segnalare la vicina Confederazione Elvetica.
Piermario Curti Sacchi