Nelle ultime settimane, l'associazione delle imprese ferroviarie private sta accusando Mercitalia (del Gruppo FS) di attuare una politica di acquisizione di macchinisti ritenuta scorretta, mentre la società pubblica ribatte che si comporta secondo le regole del mercato. Il 31 marzo è intervenuto sull'argomento Salvatore Pellecchia, segretario nazionale della Fit-Cisl, che definisce "stucchevole" tale polemica. "La verità è che diverse aziende facenti capo questa associazione datoriale (FerCargo, ndr) applicano contratti di lavoro che non tengono conto delle peculiarità e delle professionalità del settore ferroviario".
Pellecchia aggiunge che "il libero mercato non può esistere solo per le imprese, c'è anche per i lavoratori, che chiaramente vanno dove trovano le condizioni più favorevoli. Le imprese aderenti a FerCargo che non applicano il contratto collettivo nazionale del settore evidentemente riservano trattamenti normativi e retributivi meno favorevoli e meno tutele ai loro lavoratori".
Sulla formazione dei macchinisti, che uno dei temi centrali della polemica, Pellecchia spiega che "di macchinisti, visti i drammatici tassi di disoccupazione giovanile, se ne possono formare a sufficienza. Il problema è reperire istruttori qualificati per farlo. Se FerCargo vuole fermare la fuga dei macchinisti segua l'esempio di qualche sua associata: venga al tavolo di trattativa con i sindacati e confluisca finalmente nel CCNL di settore".
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