Le istituzioni finanziarie europee sono sempre più impegnate in primo piano nel sostenere le ferrovie in Serbia e nei Balcani nei loro programmi di potenziamento e di ristrutturazione di linee, sempre più interessate dai trasporti transfrontalieri. Protagoniste in questo caso sono la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers).
La Bei ha messo a disposizione un miliardo e cento milioni di euro per l’ammodernamento della linea ferroviaria Belgrado-Niš che rappresenta il crocevia serbo del Corridoio X (il numero romano è stato scelto anche per indicare la particolare forma della direttrice). Il corridoio collega Salisburgo, in Austria, con Salonicco, in Grecia, e attraverso un secondo ramo, Budapest, in Ungheria, con Istanbul, in Turchia.
Alla conclusione dei lavori si avrà un tracciato ferroviario che consente una velocità fino a 120 km/h (più che idonea per i treni merci), rispetto a quella attuale che in alcune tratte si riduce addirittura 50 km/h (30 km/h su alcuni ponti). Fonti locali stimano come il volume annuale delle merci trasportate possa aumentare del 30% per superare abbondantemente i due milioni di tonnellate l’anno.
Più contenuto, ma comunque significativo, l’ultimo contributo offerto dalla Bers, perché indirizzato in modo specifico al settore merci.
Il finanziamento offerto dalla Banca europea vale 43 milioni di euro a favore di Serbia Cargo (Srbija Kargo), ma la Bers finora ha investito quasi 500 milioni di euro nelle ferrovie serbe. Il contributo è indirizzato al rinnovamento della flotta e quindi all’acquisto di nuove locomotive e carri merci e per ammodernare e revisionare il parco esistente. Serbia Cargo nel 2019 aveva già acquistato 16 nuove locomotive della famiglia Vectron di Siemens, equipaggiate con il sistema di segnalamento europeo Etcs e interoperabili per circolare nell’area balcanica.
L’obiettivo che si vuole conseguire è incrementare la quota modale della ferrovia rispetto al trasporto su strada. I segnali positivi non mancano. Le merci trasportate su ferro nella prima metà del 2022 sono aumentate del 21,7% rispetto al primo semestre dell’anno precedente, mentre le tonnellate/km sono cresciute del 9,2%. E questi risultati sono stati raggiunti nonostante la rete ferroviaria balcanica non abbia ancora raggiunto lo standard di quella europea.
Ma gli interventi di potenziamento e riqualificazione proseguono senza soste. Finora Bei e Bers hanno investito 1,6 miliardi di euro. E nel corso del 2022 è stata inaugurata e aperta all’esercizio la tratta Belgrado-Novi Sad, primo segmento lungo la direttrice Belgrado-Budapest, i cui lavori sono stati resi possibili grazie a un finanziamento concesso dalla Cina, a dimostrazione dell’interesse sempre crescente verso questa area geopolitica.
Piermario Curti Sacchi