Nella lettera inviata ai dipendenti il giorno delle sue dimissioni, Pietro Ciucci ha ricordato che l'azienda chiude il bilancio in utile del 2008, mostrando un "bilancio risanato e sostenibile". Le entrate "certe e definite" coprono le spese di gestione, mentre in azienda vige un "sistema di qualità certificato". Ciucci ha formalizzato le dimissioni all'Assemblea degli azionisti che si è riunita oggi e che ha approvato il bilancio del 2014, che mostra un utile di 17,6 milioni. "A partire dall'esercizio 2009 - ha spiegato Ciucci - Anas ha distribuito, senza interruzioni e fino ad oggi, un dividendo al Ministero Azionista per circa 50 milioni di euro complessivi, a cui si aggiungono gli importi versati al ministero dell'Economia e delle Finanze, in attuazione dei provvedimenti in materia di spending review, per un importo complessivo di 15 milioni di euro".
Ciucci ha motivato le sue dimissioni affermando che "un ciclo si è chiuso. Già da qualche tempo avevo in animo di rimettere l'incarico, avendo concluso la missione affidatami e avvertendo l'opportunità di un ricambio al vertice dopo un lungo periodo di impegno. Al nuovo ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, in occasione del primo incontro, ho rinnovato tale intenzione, in segno di rispetto istituzionale verso la sua figura ma soprattutto per favorire l'individuazione di una nuova governance dell'Anas. Un momento di fisiologica discontinuità per proseguire nel percorso di crescita".
L'ex presidente dell'Anas ha anche stilato un bilancio della sua presidenza, in termini operativi: "L'Anas ha ritrovato orgoglio ed efficienza, tornando ad essere la prima stazione appaltante del Paese, con ben 5.500 bandi di gara pubblicati, come certificato dal Cresme; avviando oltre 200 nuovi lavori che hanno comportato un impegno complessivo di 13 miliardi di euro (cui vanno aggiunti 2 miliardi di euro di investimenti realizzati attraverso Quadrilatero Umbria Marche); dotandosi di una struttura di progettazione che ci è invidiata da tutti e di un portafoglio progetti di 134 interventi per un importo complessivo di circa 14 miliardi di euro; sbloccando tutti i cantieri fermi; accelerando i lavori ed aprendo al traffico oltre 1500 km di nuove strade e autostrade (260 km sulla sola Salerno-Reggio Calabria), con investimenti complessivi per 16 miliardi di euro; spendendo per infrastrutture viarie 19 miliardi di euro".
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