Il dinamismo del porto di Trieste nel ritagliarsi uno spazio di primo piano sulla Via della Seta contribuisce a valorizzare tutta la logistica e l'intermodalità della Regione. E risveglia progetti già abbozzati in passato, ma rallentati dai tempi della programmazione o per la carenza di finanziamenti. Torna così d'attualità un investimento ferroviario già previsto, ma nella strategia di Rfi rinviato a dopo il 2024. Si tratta di un'opera conosciuta come lunetta ferroviaria di Gorizia. Gli amministratori locali e i dirigenti dell'interporto di Gorizia a luglio 2019 hanno formalmente avviato la richiesta affinché questo investimento venga anticipato e subito inserito nella programmazione e negli appalti.
L'intervento ha un costo stimato in 12 milioni di euro e consiste essenzialmente in una bretella di raccordo lunga poco più di un chilometro tra la linea Udine-Gorizia-Monfalcone e l'attuale linea che collega Gorizia con la slovena Nova Gorica. Nonostante l'opera abbia una sviluppo all'apparenza così modesto, ciò consentirà ai treni merci il collegamento diretto da Trieste o Venezia alla linea per la Slovenia (e viceversa) senza necessità di inversione di marcia a Gorizia. I benefici si possono quantificare sia dal punto di vista della riduzione dei tempi di percorrenza, sia soprattutto dal vantaggio di eliminare gli oneri della manovra.
Le ricadute positive non riguardano solo i treni in transito, quelli che percorrono la rete nazionale o provengono dagli scali portuali di Trieste e Monfalcone, ma valorizzano anche il terminal Sdag, vale a dire l'interporto di Gorizia, la piattaforma logistica intermodale estesa su un'area di 60 ettari specializzata nell'agroalimentare e nella gestione di prodotti a temperatura controllata. La lunetta andrà a beneficio del terminal e consentirà all'autoporto di svolgere completamente la funzione retroportuale.
Il mosaico dei collegamenti potrà dirsi completo quando sarà realizzata anche un'opera quasi speculare e già prevista, vale a dire la bretella ferroviaria slovena che collegherà l'esistente tratta internazionale Gorizia-Nova Gorica con la linea Nova Gorica-Lubiana. Con gli interventi ferroviari di Gorizia e del porto di Trieste, oltre al potenziamento del nodo di Udine previsto nella programmazione Rfi, tutta l'area logistica giuliana e friulana potrà fare rete. Infatti, per essere competitive le strutture presenti sul territorio non vanno considerate come realtà a sé stanti, ma vanno viste in un'ottica di sistema regionale a vocazione internazionale, comprendendo Pordenone e Cervignano, con il valore aggiunto rappresentato dalla zona franca di Trieste.
Piermario Curti Sacchi
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