Il voto degli azionisti di FS rappresenta l'atto formale decisivo per la fusione con l'Anas, formando così un gruppo di gestione ferroviaria e stradale, che comprende RFI, Italferr, Trenitalia, Mercitalia e Busitalia. Gli azionisti di FS hanno anche nominato il nuovo Consiglio d'amministrazione, che sarà formato da Gioia Ghezzi(presidente), Renato Mazzoncini, Simonetta Giordani, Federico Lovadina, Wanda Ternau - che già facevano parte del precedente Cda – cui si aggiungono Francesca Moraci (in arrivo dal CdA di Anas) e Giovanni Azzone, già rettore e presidente del Politecnico di Milano.
Le due società spiegano che "nella sua nuova configurazione il Gruppo FS Italiane dispone di una rete infrastrutturale, ferroviaria e stradale, di circa 44mila chilometri. I 2,3 miliardi di veicoli che percorrono annualmente 64,5 miliardi di chilometri sulle strade e autostrade in gestione ad Anas vanno così a sommarsi al traffico gestito dal Gruppo: circa 750 milioni di passeggeri all'anno su ferro (di cui 150 all'estero), 290 milioni su gomma (130 all'estero) e 50 milioni di tonnellate merci".
La fusione dovrebbe portare anche risparmi nella gestione delle opere esistenti e nella progettazione e costruzione di nuove infrastrutture. Per esempio, si potranno realizzare strade e ferrovie in modo integrato, condividendo competenze e tecnologie. La nuova società potrà svolgere anche la vigilanza integrata nei 10mila chilometri dove strada e ferrovia corrono parallele. In tale attività, Anas e FS potranno condividere i sistemi di controllo della sicurezza strutturale di ponti e gallerie (laser scanner, droni) e di monitoraggio dei fenomeni di dissesto idrogeologico.
La fusione potrà portare benefici anche alla logistica perché permetterà di connettere in maniera più efficiente i nodi della rete stradale e ferroviaria, come porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, punti di interscambio modale. "L'integrazione partirà già dalla pianificazione degli investimenti e delle opere, definendo i fabbisogni di infrastrutture ferroviarie e stradali secondo un disegno unitario", spiega una nota delle società.
Nel 2018 RFI e Italferr prevedono di confermare la tendenza del 2017, che aveva visto aumentare il valore dei bandi di gara pubblicati dai 3,5 miliardi del 2016 a 7,5 miliardi. Anas, analogamente, nel 2018 passerà a 3 miliardi di euro, da i 2 miliardi del 2017. "Ciò favorirà un sensibile aumento di cantieri aperti e, conseguentemente, ricadute favorevoli per il settore delle costruzioni ed effetti positivi per l'intera economia del Paese".
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