Anas annuncia la rimozione temporanea di quasi la metà degli ottocento cantieri attualmente attivi sull’intera rete stradale e autostradale gestita dalla società. Più precisamente spariranno 435 cantieri dal 23 luglio al 5 settembre 2021, praticamente tutti quelli che si possono rimuovere. Per i cantieri inamovibili, Anas invita i viaggiatori a consultare prima di partire la sezione Info viabilità/Piani interventi del suo sito web. La decisione viene anche perché quest’anno si prevede un elevato flusso di autoveicoli sull’intera rete perché “gran parte degli italiani si sposterà all’interno del Paese privilegiando la mobilità su gomma, contribuendo ad un sensibile incremento del traffico sulle strade rispetto agli anni precedenti, non solo per spostamenti di breve e medio raggio, ma anche di lungo raggio”.
Più complessa è la situazione sulle autostrade gestite da altri concessionari, dove potranno restare aperti diversi cantieri. Autostrade per l’Italia ha annunciato la chiusura dei cantieri sul nodo fiorentino dell’autostrada A1. Più complessa è la situazione sul nodo genovese, dove numerosi cantieri per viadotti e gallerie stanno creando lunghe code da mesi. Qua la società autostradale li chiuderà, dove potrà solo alcuni nei fine settimana e comunque non ne aprirà di nuovi fino all’autunno. Va meglio sul tratto marchigiano dell’A14, dove all’inizio di luglio sono stati sospesi i lavori.
Un’inchiesta svolta dall’associazione Altroconsumo mostra che su 1500 chilometri di autostrade ci sono ottanta cantieri, ossia mediamente uno ogni diciotto chilometri. Il viaggio è iniziato il 18 maggio a Milano sull’A1 verso Bologna, per proseguire sull’A14 fino a Pescara. Dal capoluogo abruzzese è stata imboccata l’A24 fino a Roma, per risalire sull’A1 sino a Firenze da dove il veicolo ha imboccato l’A11 per La Spezia (unico tratto senza cantieri). L’anello è stato chiuso tramite l’A12 (La Spezia-Genova) e l’A7 (Genova-Milano).
“Oltre all’Ancona- Pescara, 160 km in cui abbiamo trovato 19 cantieri che impongono la circolazione a una corsia, le tratte peggiori del nostro viaggio sono la Milano-Bologna, che su 190 km ha 11 cantieri in cui viene eliminata almeno una corsia, e La Spezia-Genova, la tratta dove è più intenso il disagio: su solo 90 km abbiamo trovato 14 cantieri in cui viene eliminata almeno una corsia”, scrive l’associazione. “Qui, per quasi la metà del tragitto abbiamo marciato a una velocità massima di 60 km orari in un’unica corsia. Eppure, il nostro viaggio era in condizioni che potremmo definire ideali: siamo partiti a metà maggio e in giorni infrasettimanali, con un traffico limitato. Figuriamoci quale sarà la situazione in questi fine settimana estivi”.
Altroconsumo annuncia un’azione legale collettiva nazionale nei confronti di Autostrade per l’Italia, con lo scopo di chiedere un risarcimento di parte dei pedaggi pagati dagli automobilisti negli ultimi dieci anni. l'associazione chiederà un risarcimento medio di 220 euro in via equitativa, basandosi sui dati dell'Istat della spesa media di ogni famiglia negli ultimi dieci anni.