L'onda d'urto del crollo del ponte Morandi a Genova è rapidamente arrivata in Francia e già poche ore dopo l'evento i giornali si sono chiesti se i viadotti della rete stradale e autostradale francese siano sicuri. Secondo un rapporto diffuso il 10 luglio scorso dal ministero dei Trasporti, riportato in questi giorni da diversi giornali francesi, un terzo dei 12.246 ponti stradali del Paese richiede interventi di riparazione. La maggior parte degli interventi riguarda piccole riparazioni per prevenire il degrado strutturale, ma 122 ponti rientrano nella categoria 3U, ossia quella a maggior rischio. È una situazione che può portare a una chiusura preventiva della circolazione ai veicoli pesanti o a tutti gli automezzi.
Il rapporto precisa che entro il 2037, se non cambierà la politica d'intervento sulle infrastrutture, il sei percento delle strutture sarà fuori servizio. Ma questa cifra riguarda solamente i 12mila chilometri della rete stradale nazionale, pari all'1,2% di quella totale, escludendo quella autostradale concessa a società private e quella gestita da enti locali (ossia i 380mila chilometri di strade dipartimentali).
La relazione prevede un investimento annuale per la manutenzione della rete di 1,2 miliardi di euro, a fronte di uno stanziamento per il 2018 di 800 milioni. Proprio oggi, la ministra dei Trasporti, Elisabeth Borne, presenta al Consiglio dei Ministri la richiesta di aumentare gli stanziamenti per le infrastrutture. Un tema che ripropone l'ecotaxe, ossia il pedaggio per veicoli pesanti che è stato abrogato prima d'iniziare a causa delle forti proteste degli autotrasportatori e degli agricoltori. La ripropone l'ex segretario di Stato Dominique Bussereau ma si sono immediatamente opposte le associazioni dell'autotrasporto, affermando che la categoria paga già le infrastrutture tramite le imposte, le accise sui carburanti e i pedaggi autostradali.
Secondo l'associazione Otre, l'autotrasporto francese versa allo Stato sette miliardi di euro l'anno, somma che sale a 39 miliardi considerando tutti gli utenti della strada. Di questa cifra, solo 13,3 miliardi sono usati per la manutenzione e lo sviluppo delle strade. L'Otre chiede quindi dove finiscono gli altri 26 miliardi. La Fntr aggiunge che "l'autotrasporto rappresenta il 6,3% del traffico complessivo ma fornisce il 20% delle risorse acquisite dallo Stato tramite la strada". Il presidente, Jean-Christophe Pic, chiede trasparenza sugli investimenti e sulla destinazione dei 39 miliardi: "Il denaro ricevuto dalla strada deve essere restituito alla strada".
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