Atlantia avvia lo scontro con il Governo sulle concessioni di Autostrade per l'Italia, anche se per ora lo fa in modo sommesso. La prima azione concreta, dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio e del ministro dei Trasporti sulla volontà di revocare le concessioni e l'invio di una lettera di contestazione, è stata la convocazione per il 22 agosto di un Consiglio di Amministrazione straordinario.
Nella nota diffusa dopo la riunione, Atlantia scrive che "in relazione alla lettera di contestazione formulata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nei confronti di Autostrade per l'Italia, il Consiglio di Atlantia ha avviato le verifiche relative all'impatto di tale missiva in merito agli strumenti finanziari del Gruppo. Il Consiglio ha altresì avviato la valutazione degli effetti delle continue esternazioni e della diffusione di notizie sulla Società, avendo riguardo al suo status di società quotata, con l'obiettivo di tutelare al meglio il mercato e i risparmiatori".
Ma l'ipotesi di una revoca delle concessioni diventa più flebile man mano che cresce la frattura all'interno del Governo su questa azione. Infatti, mentre il ministro pentastellato dei Trasporti, Danilo Toninelli, continua a dichiarare la volontà di attuarla, appoggiato finora dal Primo Ministro Giuseppe Conte, la parte leghista esterna dubbi se non addirittura contrarietà, cercando piuttosto si alzare il contributo economico di Autostrade per l'Italia per la ricostruzione e il sostegno alle vittime e alla città.
La frattura è interna allo stesso ministero dei Trasporti, dove il sottosegretario Edoardo Rixi (Lega) esprime prudenza, affermando che "non bisogna prendere decisioni d'impulso,bisogna valutare costi e benefici e soprattutto non possiamo rischiare di impelagarci in una battaglia processuale con Autostrade che duri decenni".
Ma quanto potrebbe costare la nazionalizzazione delle autostrade? Secondo il ministro dei Trasporti tra dieci e venti miliardi. L'agenzia di Stampa Bloomberg riferisce che il Governo starebbe pensando a una mossa alternativa, ossia acquistare la quota di maggioranza di Autostrade per l'Italia usando le risorse della Cassa Depositi e Prestiti. Ipotesi che è stata smentita dal ministero dell'Economia. Insomma, la battaglia, se si svolgerà, è ancora alle fasi iniziali.
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