Il cavalcavia della Statale 231 nel Comune di Fossano crollato il 18 aprile 2017 era piuttosto giovane: secondo quanto dichiara l'Anas, la sua costruzione risale agli anni Novanta. La società stradale precisa anche che l'opera "non rientrava nei piani di manutenzione straordinaria in quanto non presentava evidenze di problematiche strutturali, anche se, come avviene per tutte le opere Anas, era sottoposta regolarmente a ispezione. Anche in occasione dei monitoraggi programmati questa mattina (18 aprile 2017, ndr) da parte del sorvegliante e del capo nucleo non è risultata visibile alcuna criticità".
Al momento del crollo non stava transitando sul viadotto alcun veicolo, per fortuna. Allora perché un ponte che non ha neppure vent'anni collassa improvvisamente? Le due commissioni d'inchiesta promosse dall'Anas e dal ministero dei Trasporti devono cercare la riposta tra le macerie. Ma la situazione preoccupa, perché questo è il terzo crollo di un cavalcavia stradale da ottobre, causando la morte di tre persone, e non si può certo parlare più di fatalità.
Sulla questione intervengono le associazioni dell'autotrasporto, chiedendo un'accurata ispezione tecnica dei ponti dell'intero Paese. La presidente di Fita Cna, Cinzia Franchini, pone dubbi sulla costruzione delle opere: "Vanno puntati i fari sulla intera filiera degli appalti e subappaltati pubblici, vanno controllati i lavori già realizzati e vanno verificati con scrupolo i cantieri futuri. Deve essere questa la priorità del Ministero e non la progettazione di opere tanto faraoniche quanto eternamente rimandate". Franchini chiede anche di rivedere la normativa sui trasporti "effettuati con veicoli eccezionali di merce che di eccezionale non ha proprio nulla se non le convenienze di alcune lobbies".
Il presidente di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani, rileva che "gli investimenti in infrastrutture invece di aumentare sono diminuiti", chiedendo al Governo di usare le risorse della Manovra bis per "istituire una squadra speciale interforze per controllare urgentemente lo stato delle opere di genio civile". Genedani invita anche la Magistratura a verificare la legittimità delle procedure e degli appalti relative ai manufatti crollati.
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