Potrebbero scendere in piazza gli autotrasportatori piemontesi contro l'annunciato aumento del 2,73% dei pedaggi per i veicoli industriali che dal 1° gennaio 2019 attraverseranno i trafori del Monte Bianco e del Frejus. Lo annuncia oggi l'associazione Astra Cuneo in una nota dove spiega che "il paradosso è che mentre si riducono le possibilità di circolare per i veicoli pesanti attraverso i valichi alpini della provincia di Cuneo e di tutto il Nord-Ovest, la cui viabilità è regolata da ordinanze di restrizione o addirittura di divieto (vedi il caso del colle di Tenda), i costi degli sbocchi a pedaggio aumentano".
L'associazione afferma che il prezzo di attraversamento dei due trafori alpini è già ora molto elevato: "Il transito attraverso questi trafori, per un veicolo pesante, ammonta ad oggi a 345,90 euro (Iva inclusa e senza l'applicazione della scontistica prevista per i grandi utilizzatori). Si tratta di cifre importanti che minano evidentemente la concorrenza delle imprese italiane dedite all'esportazione. A ciò si aggiunge inoltre il costo dell'autostrada che sull'A5 Torino-Aosta è il più elevato dello Stivale: circa 57 centesimi al chilometro". Un prezzo che sale continuamente e che dal 2002 è aumentato del 102%.
"Ci si chiede allora come la nostra politica contratti queste cifre ed in quali sedi: perché ogni anno è una vittoria economica a favore delle concessionarie, Gavio e Anas, sempre a discapito delle imprese", afferma l'associazione, il cui presidente Diego Pasero ammonisce: "Salvaguardate le nostre imprese, restituiteci la forza concorrenziale di cui siamo stati privati. È fondamentale ridiscutere le tariffe dei nostri trafori, adesso, subito. Se nessuno continuerà ad ascoltarci, scenderemo in piazza!".
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