Dopo giorni di attesa, il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha acceso il semaforo verde per la diffusione dell'analisi costi-benefici della nuova ferrovia Torino-Lione e come molti analisti prevedevano, l'esito appare negativo per il proseguimento dell'opera. Il testo dell'analisi si può scaricare da un'apposita pagina del sito web del ministero, divisa in due testi: Analisi costi-benefici del Gruppo di Lavoro sulla valutazione dei progetti e Relazione tecnico-giuridica. La conclusione è che, secondo la commissione che ha redatto il testo, l'investimento per la Torino-Lione non è conveniente perché, secondo gli scenari di traffico, i costi supererebbero i benefici per una cifra compresa tra sette e otto miliardi. Tale conclusione è stata votata da cinque dei sei membri della commissione (contrario Pierluigi Coppola).
La commissione ritiene che il possibile trasferimento delle merci dalla strada alla rotaia, che è una delle principali motivazioni di chi è favorevole all'opera, non avrebbe effetti significativi sul piano ambientale. Dal punto di vista prettamente economico, la relazione afferma che il valore attuale netto (Vane) – ossia il saldo tra i costi dell'opera, lavori e gestione, i costi esterni, i minori benefici per utenti e operatori e i benefici economici diretti e indiretti – corrisponde a 6,995 miliardi di euro nello scenario considerato "realistico" per quanto riguarda le previsioni di traffico (che indica 25,2 milioni tonnellate di merci nel 2059) e a 7,805 miliardi in quello considerato "ottimistico", sviluppato nel 2011 dall'osservatorio, che indicata 51,8 milioni di tonnellate.
Il ministro dei Trasporti ha dichiarato che "come ciascuno adesso può vedere da sé, i numeri dell'analisi economica e trasportistica sono estremamente negativi, direi impietosi", aggiungendo che: "la valutazione negativa della Torino-Lione che emerge dall'analisi, voglio dirlo in modo chiaro, non è contro la UE o contro la Francia". Viceversa, il Commissario straordinario per l'Asse Ferroviario Torino-Lione, Paolo Foietta ha chiaramente affermato che "dalla farsa si è passati alla truffa". Egli ha aggiunto che l'analisi presentata oggi dal ministero dei Trasporti serve per "far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone". Per Foietta, "i costi sono ampiamente gonfiati, mentre c'è una enorme sottovalutazione dei benefici ambientali e sociali".
Ora il destino dei cantieri italiani è nelle mani del Governo, che sulla nuova ferrovia Torino-Lione è diviso tra il Movimento Cinquestelle, nettamente contrario, e la Lega, che viceversa ha più volte dichiarato di essere favorevole all'opera.
ANALISI COSTI BENEFICI FERROVIA TORINO-LIONE
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