Sono ormai quasi cinquant’anni che si parla dell’ipotesi di un tunnel sotto lo Stretto di Gibilterra, ma il progetto non ha mai fatto passi avanti concreti. A fine 2022 sembrava che fosse arrivata una svolta con la nomina da parte del Marocco del direttore della società preposta ad avviare gli studi del nuovo collegamento ferroviario sottomarino, diventata così operativa, ma di fatto non si è fatto nulla fino all’intesa raggiunta nel febbraio 2023 tra Spagna e Marocco con l’assunzione di un impegno formale a rilanciare il progetto, mai decollato nel frattempo.
Ora il 2025 potrebbe segnare un cambio di passo. La mossa viene dal Governo di Madrid che ha deciso di mettere in campo non solo una società di ingegneria, che in questo caso è la spagnola Ineco collegata con il ministero dei Trasporti, ma soprattutto di coinvolgere nel progetto un protagonista di primo piano nella realizzazione di questo tipo di opere, la tedesca Herrenknecht. Si tratta del principale costruttore di frese per lo scavo meccanizzato di gallerie, in sigla Tbm (tunnel boring machine), impegnato in numerosi cantieri europei, tra i quali il tunnel di base del Moncenisio della Torino-Lione dove il promotore Telt ha ordinato tutte e sette le “talpe” impegnate nei cantieri ai quali si aggiunge, tra le altre, la seconda canna del traforo autostradale del Gottardo.
Il contratto sottoscritto con Herrenknecht ha un valore che sfiora i 300mila euro, una cifra tutto sommato contenuta ma finalizzata ad avere una risposta definitiva sulla fattibilità tecnica per lo scavo del tunnel ferroviario sotto lo Stretto di Gibilterra. Lo studio dovrebbe essere consegnato entro giugno 2025 e si concentrerà sull’analisi della porzione più critica del tracciato quella che segna il passaggio, anche geologico, tra l’Oceano atlantico e il Mediterraneo. Le valutazioni della società tedesca andranno a integrare e aggiornare gli studi preliminari già in corso da parte della spagnola Ineco.
Il tunnel, secondo le prime ipotesi, potrebbe avere una lunghezza poco superiore a 38 chilometri con una sezione sottomarina di 28 chilometri a una profondità variabile tra i 175 e i 475 metri sotto il livello del mare. Dovrebbe partire a ovest di Algeciras in Spagna per raggiungere Tangeri in Marocco. Appare scontata l’ipotesi di realizzare due canne separate ognuna destinata a ospitare un binario di corsa, oltre a un cunicolo di servizio, con l’ipotesi anche di aprire all’esercizio una sezione alla volta, in attesa del completamento di tutto il progetto.
Nel frattempo proseguono altri studi, anche in questo caso promossi dal Governo spagnolo, come il controllo di tutta l’area attraverso sismometri sottomarini. Il tunnel sotto lo Stretto sarà integrato nella rete ferroviaria dei due Paesi: in particolare in Spagna sarà necessario realizzare una linea di raccordo che partirà da Algeciras o da Cadice, in base a dove sarà previsto l’inizio del nuovo collegamento transfrontaliero.
Piermario Curti Sacchi