L’aumento delle tariffe di accesso alla rete ferroviaria tedesca finisce davanti al tribunale amministrativo. Undici imprese ferroviarie della Germania intendono contestare, perché giudicata priva di motivazioni reali, la decisione assunta dalla Bundesnetzagentur, vale a dire l’Autorità centrale tedesca per le infrastrutture, di un incremento sostanziale dei costi delle tracce previsto per metà dicembre 2024 e fissato al 16,2%.
Si tratta del maggiore aumento deciso in un’unica soluzione, superiore addirittura agli adeguamenti tariffati attuati negli ultimi cinque anni. La cosa curiosa è che tra le imprese ferroviarie che hanno deciso di fare ricorso figura anche il gruppo delle ferrovie federali DB, in quanto coinvolto nel trasporto passeggeri a lunga distanza.
L’iniziativa è promossa e sostenuta dall’associazione Die Güterbahnen che rappresenta un centinaio di aziende legate al trasporto merci su rotaia e che guarda come obiettivo a una rete ferroviaria europea. L’associazione degli operatori critica pesantemente non solo l’ultima decisione sui prezzi, ma anche il quadro normativo complessivo e la strategia adottata dal gestore della rete ferroviaria tedesca che dovrebbe semplicemente recuperare i costi.
Secondo Die Güterbahnen, invece le DB sono portate a trarre il massimo profitto dal monopolio dell’infrastruttura ferroviaria. Ma alla base di tutto questo c’è anche quella che viene definita una stortura del sistema tariffario legato alle normative fissate nel 2016 che penalizzano di fatto il trasporto merci.
Il motivo è molto semplice: il trasporto regionale passeggeri gode di tariffe agevolate e contingentate, pertanto tutti gli incrementi dei costi vengono riversati sulle altre tipologie di traffico, non solo quello merci, ma anche quello passeggeri a lunga distanza (da qui l’adesione di DB alla causa amministrativa). Secondo gli operatori, la competitività della ferrovia è messa così a dura prova, in quanto le imprese non possono trasferire ulteriori aumenti dei costi sulla clientela finale perché, se così fosse, molti trasporti risulterebbero antieconomici.
Nonostante la ferrovia sia costretta a fare i conti con un quadro complessivo così critico, contestualmente arriva però una buona notizia. La Commissione Europea ha approvato il programma di sostegno introdotto dal Governo tedesco per incentivare gli operatori del trasporto merci che gestiscono il traffico a carro completo. È previsto un contributo complessivo di 1,7 miliardi di euro all’interno di un programma quinquennale fino al 2029. Le sovvenzioni sono erogate in forma diretta.
La misura è destinata a coprire parte dei costi operativi del traffico a carro singolo, ma viene estesa anche a blocchi di carri, a patto che non siano più di quindici e percorrano una distanza massima di 300 chilometri. La Commissione concorda sul fatto che questa tipologia di trasporto abbia difficoltà a raggiungere la sostenibilità economica. Il carro singolo è penalizzato dagli elevati costi di manovra, ma anche i treni blocco con pochi elementi non possono contare su economie di scala sufficienti.
Piermario Curti Sacchi