Una volta c'era solo la benzina e il gasolio ed era difficile sbagliare nel rifornimento, che comunque sempre svolto dal benzinaio. Poi sono apparsi benzina e gasolio con additivi, mentre il rifornimento self-service si è diffuso. Negli ultimi anni la situazione si è ancora complicata, con l'introduzione dei carburanti alternativi. Inoltre, ogni Paese usa una denominazione nella propria lingua, che rende difficile il riconoscimento dei carburanti agli stranieri. Così, l'Unione Europea ha deciso di uniformare l'informazione sui tipi di carburante sia alle colonnine d'erogazione, sia sui tappi dei serbatoi degli autoveicoli. Sono etichette formate da un codice alfanumerico e da una figura geometrica. Le etichette sono articolate in tre gruppi: benzina, diesel e gas.
I combustibili a benzina hanno tutti la lettera E all'interno di un cerchio, che può essere seguita da un numero (5, 10 o 85) che indica la percentuale di etanolo; i combustibili ti tipo diesel hanno la lettera B in un quadrato, che può essere seguita da un numero (7, 10, 20, 30, 100) che indica la percentuale di biodiesel o dalla sigla XTL (che indica il gasolio sintetico non derivato dal petrolio); i combustibili di tipo gassoso hanno la sigla del loro tipo (CNG, GNL, GPL e H2) iscritta in un rombo. Le nuove etichette non sostituiscono le attuali denominazioni nazionale, ossia quelle che identificano le pompe attuali, e neppure eventuali denominazioni commerciali di ogni compagnia petrolifera.
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