Ancora un viadotto a rischio di crollo che interrompe la circolazione dei veicoli industriali su un'autostrada. Questa volta tocca all'A19, che collega Catania con Palermo, dove l'Anas ha istituito nel pomeriggio del 20 dicembre 2019 il divieto di transito sulla carreggiata in direzione di Catania sul viadotto Cannatello ai veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate. Questa è l'estensione di un divieto istituito o ottobre 2018, ma finora limitato ai veicoli con massa superiore a 32 tonnellate. Anas spiega che "l'attuale stato di usura costatato a seguito di recenti indagini effettuate sulle strutture del viadotto, presumibilmente causata dalla violazione, da parte di alcuni autotrasportatori, della prescrizione imposta malgrado i controlli effettuati dagli organi di Polizia preposti, ha reso necessaria, la scorsa settimana, l'istituzione di una nuova limitazione al transito dei mezzi riducendo il limite di massa complessiva a 3,5 tonnellate", aggiungendo che "è stato tuttavia rilevato, nonostante la chiara presenza di segnaletica, il perdurare della violazione del divieto da parte di alcuni utenti indisciplinati, che potrebbe acuire l'evoluzione di ulteriori fenomeni di degrado".
Ancora una volta, la carenza di manutenzione e di controlli da parte delle società stradali viene mascherata con presunte responsabilità dell'autotrasporto. Un atteggiamento che risale al crollo del viadotto di Annone Brianza, sulla Statale SS36, cercando d'imputarlo all'autoarticolato che lo stava percorrendo al momento del cedimento (e che dall'indagine della Magistratura è risultato estraneo all'evento), per poi continuare con il crollo del ponte Morandi, che qualche esperto vicino ad Autostrade per l'Italia ha cerato di attribuire a un coil caduto da un camion poco prima del disastro (e anche in questo caso la Magistratura non ha rilevato responsabilità dell'autotrasportatore).
Nel caso siciliano, l'Anas cerca di scaricare sui veicoli industriali il deterioramento di un viadotto che, se ben costruito e mantenuto, dovrebbe reggere senza problemi il traffico di veicoli pesanti tra Catania e Palermo. I problemi strutturali del viadotto Cannatello si conoscono addirittura dal 2001, quando il traffico venne convogliato sulla parte centrale del ponte. Solo nel 2010 si è cominciato a parlare di risanamento strutturale con la pubblicazione del bando per i lavori. Nel luglio del 2011 La Gazzetta Ufficiale pubblicò l'esito della gara per i lavori di risanamento strutturale della carreggiata sud del viadotto affidandoli alla società padovana FIP Industriale, che avrebbe dovuto completarli entro 360 giorni con un investimento di 8,2 milioni di euro.
Ma questo era solo l'inizio della vicenda, perché il 21 dicembre 2016 la Gazzetta ufficiale pubblicò un altro esito esito della gara per i lavori di risanamento strutturale della carreggiata in direzione Catania del viadotto Cannatello, evidentemente replica della precedente, perché anche in questo caso l'opera venne affidata alla FIP Industriale con tempo di consegna di 360 giorni. Ma sono passati tre anni senza evidenti risultati, anzi le condizioni del viadotto sono peggiorate invece di migliorare, perché il 31 ottobre 2018 l'Anas ha istituito sul viadotto il divieto di transito per i veicoli con massa superiore a 32 tonnellate, a causa di una frattura a taglio "nelle more dell'esecuzione degli interventi, già affidati".
Istituendo questo divieto, l'Anas stabilì anche il percorso alternativo per i veicoli industriali: "I veicoli soggetti al divieto che percorreranno l'autostrada in direzione Catania dovranno uscire allo svincolo di Tremonzelli e percorrere le strade Statali 120, 117, 121 e 117 bis per rientrare in autostrada allo svincolo di Enna". Un percorso che il presidente dell'associazione degli autotrasportatori Aias, Giuseppe Richihi, definì "impraticabile" perché allungava il viaggio dei veicoli industriali di due ore". Arriviamo così al 20 dicembre 2019, quando Anas emette un altro provvedimento "nelle more del completamento dei lavori già avviati", estendendo il divieto di transito sul viadotto ai veicoli industriali con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate. l'unico miglioramento è la riduzione della deviazione, che ora usa alcune Provinciali e la Statale 112, che però prevede l'attraversamento di due centri abitati (Resuttano e Santa Caterina Villarmosa). Intanto, dopo diciotto anni dalle prime rilevazioni dell'ammaloramento del ponte, non si sa per quanto tempo durerà questa interruzione.
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