Offensiva mediatica di Telt, il promotore pubblico responsabile della realizzazione e della gestione della sezione transfrontaliera della futura Torino-Lione. Attraverso cinque cortometraggi resi disponibili nel proprio sito internet, la società fa il punto sui lavori in corso, sulle carenze del tunnel storico, sui vantaggi per l'occupazione e la crescita economica e sui motivi che stanno alla base della realizzazione del nuovo tracciato anche nell'insieme della rete europea.
In particolare il primo video ricorda come alla fine del 2018 sono stati scavati tra Italia e Francia 25 chilometri tra gallerie, discenderie e cunicoli di servizio pari al 15% dell'intera opera. In particolare si ricorda il cantiere in corso, operativo su tutto l'arco della giornata e della settimana che ha raggiunto sei chilometri sul tracciato meridionale del futuro tunnel di base.
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Il secondo video fa una disamina della linea storica del Frejus dove nonostante i lavori di parziale ammodernamento nel 2011 permangono forti limiti alla circolazione, dovuti essenzialmente alla sicurezza in quanto il traforo voluto da Cavour e inaugurato nel 1871 resta sempre lo stesso, a una sola canna e senza vie di fuga in caso di emergenza. Per questo motivo il traffico merci e passeggeri è limitato a un massimo di 62 treni al giorno che si spingono fino ai 1300 metri per percorrere la galleria esistente.
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Il terzo filmato analizza gli aspetti economici e i risvolti sia per l'occupazione in fase di costruzione sia e soprattutto per le ricadute una volta che la tratta sarà in esercizio. Viene ricordato il recente studio del Gruppo Clas per cui un euro speso per l'opera produce un contributo di 3,77 euro al Pil italiano. Anche perché l'opera non potrà che rafforzare le relazioni commerciali tra Italia e Francia che già oggi valgono 81 miliardi di euro l'anno.
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Con il quarto filmato si pone il quesito sul perché realizzare il nuovo tunnel. Il video ricorda che lungo l'arco alpino sono in costruzione (se non già in esercizio) sette tunnel di base ferroviari che hanno lo scopo di sostituire i trafori storici ottocenteschi perché non più rispondenti alle realtà attuali: oltre al Moncenisio sulla Torino-Lione abbiamo il Lötschberg di 34,6 km (aperto nel 2007), il San Gottardo di 57 km (aperto nel 2016), il Ceneri di 15,4 km (in avanzata fase di costruzione con apertura nel 2020), il Brennero di 56 km, la Koralm di 32,9 km (inserita in una nuova linea di 130 km) e il Semmering di 27 km. E tutto questo mentre il tunnel tra Italia e Francia voluto da Cavour a metà '800 ha raggiunto la saturazione senza tuttavia rappresentare un'alternativa vantaggiosa al trasporto su gomma in quanto oggi il 92% del traffico merci tra i due paesi viaggia su strada. Con il nuovo tunnel scavato alla base della montagna si avrà un risparmio energetico del 40% e l'abbattimento dei gas inquinanti. {youtube}8xSBFJdOgXY{/youtube}
L'ultimo video proposto da Telt parla della rete ferroviaria europea nella quale si inserisce ad ampio respiro la nuova Torino-Lione.
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Piermario Curti Sacchi
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