È un passo avanti nei collegamenti ferroviari tra Portogallo e Spagna con un occhio attento alle merci in un orizzonte europeo. Si tratta del “Corredor internacional sul”, il corridoio portoghese meridionale che in parte si sovrappone al corridoio europeo merci RFC4, conosciuto come Atlantico, che dal Portogallo attraverso Spagna e Francia raggiunge il cuore della Germania. A fine gennaio 2020 è stata riaperta la breve tratta di collegamento che interessa i due Paesi della penisola iberica, tra la portoghese Elvas e Caia, al confine con la Spagna. Era stata chiusa per consentire i lavori di ristrutturazione e adeguamento al transito dei treni merci pesanti con la possibilità di favorire l’incrocio di due convogli a standard europeo lunghi 750 metri. La linea è stata ora predisposta per l’elettrificazione e l’installazione del sistema di segnalamento europeo Etcs con Gsm-R. Investiti in tutto venti milioni di euro.
Questo tassello va a inserirsi in una serie di progetti già portati a termine o pianificati per potenziare i collegamenti all’interno del Portogallo e verso la Spagna. A fine lavori si avrà un itinerario ferroviario ad alta capacità che dal porto di Lisbona e soprattutto da quello di Sines, principale città logistica, portuale e industriale del Portogallo, arriverà nel cuore della Castiglia spagnola. L’obiettivo è ridurre il tempo di percorrenza dei treni merci tra Sines e il confine spagnolo di Elvas/Caia di circa un’ora e mezza, ma soprattutto rendere possibile la trazione elettrica lungo tutto il percorso. L’intervento oltre a costituire un nuovo corridoio con sbocchi europei, porterà un aumento della capacità giornaliera del nodo ferroviario e portuale di Sines, dagli attuali 36 treni lunghi 400 metri a oltre 50 convogli merci da 750 metri, quindi con un aumento della capacità di due volte e mezza rispetto a quella attuale.
La riapertura del collegamento al confine tra i due Paesi è dunque solo un tassello che si inserisce in un contesto ben più ambizioso. Sul fronte portoghese l’opera di maggior impegno da realizzare è la nuova linea lunga 100 km, di cui 80 in variante, tra Évora, capoluogo della regione meridionale dell’Alentejo, ed Elvas. La linea sarà elettrificata allo standard di 25 kV, ma soprattutto sarà predisposta per adottare il doppio scartamento ferroviario, quello iberico e quello europeo. Questo investimento del valore di 315 milioni di euro (con finanziamenti comunitari per 128 milioni) consentirà di ridurre il percorso di 140 km con minori costi di trasporto stimati nel 30%. Sul fronte spagnolo c’è da registrare l’elettrificazione della linea lunga circa 250 km tra Mérida, capoluogo dell’Estremadura, e Puertollano in Castiglia.
Piermario Curti Sacchi