Dopo avere preso atto che poco dopo il grave incidente del 28 ottobre 2016, che ha causato il crollo del cavalcavia di Annone della Provinciale 49 sulla Statale 26 causando un morto e cinque feriti, è sorto un "reciproco scaricabarile tra Anas e Provincia di Lecco", il Procuratore Capo dichiara al Corsera che è stato aperto un fascicolo per omicidio e disastro colposo, ma che non ci sono ancora indagati, perché bisogna separare le parti lese da chi ha responsabilità.
Ma il Procuratore Chiappani ha fatto un'altra importante affermazione, ossia che la Magistratura intende estendere l'indagine ad altri cavalcavia della Statale 36, per capire se quelli costruiti con gli stessi materiali, dalla stessa impresa e che hanno subito le stesse intemperie possono rappresentare un rischio per chi vi transita sotto e sopra. Inoltre, s'indagherà anche sul passato del ponte crollato, che avrebbe avuto due interventi di manutenzione straordinaria, di cui uno dopo i danni causati da un'autogrù che ha "agganciato" la struttura nel 2009.
Il Procuratore Capo accenna anche al traffico di veicoli pesanti sul cavalcavia crollato, che avrebbe visto anche numerosi carichi eccezionali, causati dalla vicinanza di un'acciaieria (la stessa dove era diretto l'autoarticolato che transitava sul ponte mentre è crollato): "Vedremo le varie autorizzazioni, perché adesso sembra che nessuno autorizzi più niente. Ma sono i documenti che parlano, non le parole", conclude Chiappani.
Intanto, la Polizia Stradale ha raccolto la testimonianza di Vasile Ciorei, l'autista del camion crollato insieme al viadotto, che è rimasto ferito. Gli agenti hanno anche ascoltato il personale dell'Anas intervenuto sul posto tre ore prime del crollo dopo la segnalazione della presenza di calcinacci (ed è stato proprio un cantoniere a chiedere ripetutamente e inutilmente la chiusura della Provinciale 49) e alcuni dipendenti della Provincia di Lecco (che gestisce la strada).
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