L’Europa è sempre più impegnata con un ruolo di primo piano nel finanziare il potenziamento della rete ferroviaria nella penisola balcanica, diventata centrale nei nuovi scenari geopolitici, attraverso due istituzioni sovranazionali, la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers). La Macedonia del Nord è l’ultima in ordine di tempo a beneficiare del sostegno comunitario: a favore di questo Paese balcanico è stato assegnato un pacchetto di aiuti per 560 milioni di euro.
Questo finanziamento si aggiunge ai fondi già stanziati in precedenza per completare il collegamento ferroviario a standard europeo tra la Macedonia del Nord e la Bulgaria, i cui lavori nella prima tratta erano stati avviati nel novembre 2022. I fondi europei andranno in particolare a favore della costruzione di circa 25 chilometri di linea a partire da Kriva Palanka, località quest’ultima posta a una decina di chilometri dal confine con la Bulgaria. Gli interventi sono già in corso sulla prima tratta da Kumanovo: gli 88 chilometri da questa località al confine bulgaro saranno completamente elettrificati secondo lo standard europeo.
A lavori conclusi, la nuova direttrice offrirà un collegamento ad alta capacità tra il nodo di Skopje, capitale della Macedonia del Nord e Sofia, capitale della Bulgaria, percorso che rientra nel Corridoio paneuropeo VIII. La nuova direttrice ferroviaria sarà aperta all’esercizio nel 2030 e secondo le previsioni i treni che la percorreranno trasporteranno 500mila tonnellate di merce ogni anno. L’importanza dell’investimento è sottolineata dai numeri: la distanza ferroviaria dal Mar Nero e dalla Turchia si ridurrà di circa 200 chilometri, oltretutto sfruttando un tracciato ferroviario più favorevole anche per lo standard adottato.
Sono diversi i corridoi nella regione balcanica sui quali si stanno concentrando le risorse e gli investimenti, anche con il contributo dell’Unione Europea, e tra questi c’è il collegamento da est a ovest che comprende quello conosciuto come corridoio X tra Serbia e Croazia, Serbia e Bulgaria, Serbia e Macedonia del Nord insieme al corridoio tra Skopje e il confine con la Bulgaria.
In precedenza, sempre nella penisola balcanica, ma in Slovenia, nel dicembre 2023 la Bei aveva concesso un prestito da 250 milioni di euro a favore della società 2TDK (Družba za razvoj projekta) per cofinanziare e far decollare dopo numerosi rinvii e ritardi la costruzione di una linea ferroviaria in programmazione da molto tempo ed essenziale per rilanciare il trasporto merci sloveno. Si tratta del raddoppio con la posa di un secondo binario in variante lungo 27 chilometri tra Divača e il porto di Koper (Capodistria), parte integrante dei piani di sviluppo del corridoio ferroviario centrale della rete transeuropea di trasporto Ten-T Baltico-Adriatico-Mediterraneo. Anche l’iter con la Bei non è stato velocissimo in quanto la richiesta di finanziamento è stata avanzata dalla Slovenia nel 2019 e ha comportato quattro anni di istruttoria perché l’istituzione comunitaria ha atteso che fosse completata un’ampia documentazione che dimostrasse la gestione trasparente ed economicamente vantaggiosa del progetto sostenuto da 2TDK.
Piermario Curti Sacchi