L'allarme era stato lanciato all’inizio di gennaio 2020 dal sindacato Uiltrasporti Liguria, che segnalava l’abbandono di alcuni cantieri sulle autostrade liguri. Il motivo, secondo il sindacato è che “180 lavoratori della Cooperativa Sanguglielmo, passati alla Secureway, sono senza stipendio e senza lavoro e non ricevono comunicazioni in proposito da ottobre 2019”. I vertici delle società risultavano irreperibili e i dipendenti non potavano raggiungere i cantieri della autostrade A6, A7, A12, A10, A26, A4 e A21 perché non avevano neppure il carburante per i veicoli e le tessere per pagare i pedaggi.
E ciò avveniva in un momento in cui le autostrade liguri erano in piena emergenza per le condizioni di alcuni viadotti e gallerie. La Uiltrasporti chiedeva alla Regione Liguria e alle società interessate (Autostrade per l’Italia, Satap, Pavimental e Itinera) d’intervenire. Ma è intervenuta anche la Guardia di Finanza, che ha avviato un’indagine sulla Cooperativa Sanguglielmo, scoprendo una consistente evasione fiscale e contributiva.
Secondo il quotidiano Alessandria Oggi, i Finanzieri di Alessandria hanno scoperto che la cooperativa non ha versato l’Iva per un valore di oltre un milione di euro e ha attuato illecite compensazioni di contributi previdenziali con crediti inesistenti, evadendo altri 900mila euro, più il mancato pagamento di ritenute d’acconto per mezzo milione di euro. La Finanza ha scoperto il meccanismo dopo un’accurata indagine sulle dichiarazioni e dei modelli F24. La Cooperativa Sanguglielmo è riuscita anche a ottenere un Durc valido, da esibire ai committenti, ossia le società concessionarie delle autostrade liguri, che fanno capo ad Autostrade per l’Italia e al Gruppo Gavio. Dal 2019, i lavoratori della Cooperativa Sanguglielmo sono passati alla cooperativa Secureway.
La vicenda dei lavoratori della Cooperativa Sanguglielmo è intricata. Nel 2019 sono passati sotto la Secureway sotto forma di affitto di ramo d’azienda. Quando è scaduto il tale contratto, a gennaio 2020, sono tornati alla Cooperativa Sanguglielmo, che nel frattempo aveva perso tutti i lavori e quindi dopo pochi giorni ha annunciato il licenziamento collettivo. Procedura che però è rimasta sospesa perché i sindacati non hanno ricevuto alcuna risposta dai vertici aziendali. Così, una parte consistente dei 180 dipendenti si è dimessa con giusta causa per trovare un altro lavoro (ma perdendo così il diritto al Naspi), mentre i 35 rimasti sono in una sorta di limbo. Per il pagamento dei contributi e degli stipendi, la Uiltrasporti chiederà la copertura in solida da parte dei committenti. Inoltre, il sindacato è in contatto con la Guardia di Finanza per contribuire a eventuali approfondimenti dell’indagine.