Il casello di Busalla dell'autostrada A7 Milano-Genova, in direzione nord (arrivando da Genova verso Milano), chiuderà in concomitanza con l'avvio delle fasi più impegnative dei lavori per il rifacimento dello svincolo. Questo intervento, previsto tra ottobre 2025 e aprile 2026, comporta la demolizione e ricostruzione della rampa di svincolo di uscita per Busalla in carreggiata nord, oltre all'ammodernamento delle gallerie Giovi Nord e Campora Nord. Inoltre, i lavori includono la riqualificazione delle barriere di sicurezza sul Ponte Scrivia Busalla e l'adeguamento del bypass autostradale per consentire uno scambio a doppio flusso. Per compensare la chiusura dello svincolo di Busalla, la società autostradale ha deciso l’esenzione dei pedaggi tra Ronco Scrivia e Genova.
Ma Federlogistica si oppone alla chiusura, spiegando in una nota diffusa il 19 febbraio 2025 che rappresenta un duro colpo per la logistica del Nord Ovest e rischia di accentuare il caos infrastrutturale che da anni penalizza il traffico merci tra l'entroterra e il porto di Genova. Il presidente dell’associazione, Davide Falteri, dichiara che il provvedimento rischia di trasformarsi in un "paradigma della pericolosissima e sempre meno conciliabile convivenza fra grandi lavori sulla rete autostradale e traffico merci su gomma".
Federlogistica ricorda che ogni giorno transitano dal casello di Busalla almeno ottomila veicoli, con una quota crescente di mezzi pesanti destinati o provenienti dal porto di Genova. La chiusura del casello dirotterà una parte consistente del traffico su strade provinciali, incidendo sulla mobilità di oltre duemila aziende che operano nella zona, con più di seimila addetti impiegati. Ciò aumenterà i tempi di percorrenza e i costi per le imprese, già provate dal congestionamento delle infrastrutture.
Già oggi, prosegue Falteri, per percorrere i 140 chilometri che separano il casello di Milano da quello di Genova Ovest, il tempo di viaggio è mediamente superiore del trenta percento rispetto a sei o sette anni fa. Questo ritardo è dovuto alla presenza di numerosi cantieri lungo il percorso e ai blocchi ai varchi portuali, derivanti non tanto dall'aumento del traffico, quanto dall'ormai cronico intasamento della rete autostradale.
Federlogistica ritiene che l’esenzione del pedaggio sia insufficiente a contrastare le gravi ripercussioni operative e logistiche del provvedimento. Piuttosto, siccome i lavori non possono essere rinviati o distribuiti diversamente nell'arco della giornata, secondo l’associazione l'unica soluzione immediata è l'implementazione di un sistema telematico di controllo dei flussi. Ciò permetterebbe di scaglionare gli arrivi e le partenze dei veicoli industriali, riducendo il rischio di ingorghi e migliorando l'accesso ai varchi portuali.
"Non stiamo parlando di progetti a lungo termine, ma di misure di controllo immediato", sottolinea Falteri. "Un sistema informatizzato consentirebbe di programmare in modo più efficiente il flusso dei mezzi, evitando gli extra oneri per l'autotrasporto, che attualmente sono solo in minima parte compensati dai congestion fees già applicati nel porto di Genova". Quindi, la chiusura del casello di Busalla, anziché diventare l'ennesimo ostacolo per la logistica ligure, potrebbe rappresentare un'opportunità per testare nuove soluzioni di gestione del traffico merci.
Secondo Falteri, l'adozione di tecnologie avanzate per il controllo e la programmazione degli arrivi potrebbe trasformare Busalla in un "laboratorio" per l'implementazione di strategie innovative volte a migliorare la fluidità della rete logistica nazionale. Il presidente di Federlogistica conclude affermando che “la chiusura del casello non deve tradursi in un collasso della mobilità, ma in un'occasione per ridefinire le strategie di gestione del traffico merci. Solo con un approccio pragmatico e tecnologico possiamo evitare che l'ennesima emergenza infrastrutturale si traduca in una Waterloo logistica per l'intero Nord Ovest".