Mentre la riapertura della ferrovia internazionale del Frejus resta condizionata dai lavori in corso in Francia in seguito a una frana abbattutasi il 27 agosto 2023, anche per un altro valico di confine si prospettano giorni difficili. A essere interessata questa volta è la Arona-Verbania, tratta intermedia tra il nodo milanese e il traforo del Sempione verso la Svizzera vallese. Qui non si tratta di un’emergenza in quanto la chiusura è programmata da tempo per i lavori di potenziamento che saranno suddivisi per fasi e che proseguiranno anche nel corso del 2025.
La circolazione dei treni sulla Arona-Verbania sarà interrotta per novanta giorni dal 9 giugno all’8 settembre 2024. Già si prevedono pesanti conseguenze per tutte le relazioni ferroviarie transfrontaliere che riguardano sia i treni passeggeri a lunga percorrenza sia quelli per il trasporto delle merci. Per questi ultimi le prospettive non possono che essere due: o la soppressione o il passaggio attraverso altri percorsi alternativi, quindi via Borgomanero-Domodossola o per il valico di Luino.
I lavori programmati sulla tratta lunga 26 chilometri tra Arona e Verbania riguardano l’adeguamento della sagoma, in particolare quella delle gallerie, per raggiungere il massimo profilo adatto ai trasporti intermodali senza limitazioni, secondo la codifica PC/80-P410. L’investimento complessivo supera i 117 milioni di euro, cofinanziato dalla Svizzera, secondo un accordo sottoscritto nel febbraio 2022.Gli interventi si concentreranno sulla galleria Faraggiana di 1183 metri nei pressi di Arona e sulla galleria Stresa di 1072 metri vicino all’omonima località. I due tunnel con un intervento che riguarda essenzialmente l’abbassamento del piano del ferro, quindi binari e massicciata, raggiungeranno la massima sagoma richiesta. La chiusura della linea è anche l’occasione per predisporre gli impianti su questa tratta al sistema di segnalamento europeo Ertms/Etcs che sarà esteso fino a Premosello, nodo ferroviario in comune con la linea via Novara-Borgomanero.
Questi interventi rientrano nel pacchetto di investimenti previsti dall’accordo con il Governo svizzero che ha deciso di destinare a fondo perduto 145 milioni di euro per favorire l’adeguamento dell’itinerario che riguarda Domodossola e il Sempione dopo aver già finanziato per 118 milioni anche i lavori lungo la linea internazionale di Luino e quindi verso il Gottardo, opere concluse a fine 2020 in coincidenza con l’apertura all’esercizio del tunnel di base del Ceneri, compreso l’adeguamento a modulo standard di 750 metri per favorire l’incrocio dei treni merci.
Da parte loro, le ferrovie italiane nel 2001 avevano già elettrificato e adeguato secondo il massimo profilo per i trasporti intermodali la ferrovia a semplice binario che da Novara, attraverso Borgomanero, raggiunge Domodossola e quindi il valico del Sempione, ma la direttrice che costeggia il lago Maggiore, quindi la Arona-Stresa-Domodossola era rimasta finora esclusa dai progetti di potenziamento.
Piermario Curti Sacchi