Una volta tanto la promessa è stata mantenuta. E i numeri, almeno sulla carta, sono lì a testimoniarlo. Resta solo da verificare in concreto la realtà dei cantieri. Era stato l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, nella sua audizione a maggio 2020 in commissione Trasporti della Camera sul contratto di programma 2017-2021, a impegnarsi ad appaltare lavori e forniture per 13,8 miliardi di euro entro il 2020. Un mese dopo, Gianfranco Battisti, amministratore delegato e direttore generale Fs era stato ancora più coraggioso confermando l’intenzione di imprimere una forte accelerazione al piano degli investimenti con 20 miliardi di euro da mandare in gara entro il 2020.
Ebbene, chiuso il consuntivo per l’anno 2020, alle Ferrovie dello Stato va assegnato l’oscar come migliore ente protagonista del mercato dei lavori pubblici. Secondo i dati forniti dall’osservatorio Cresme Europa Servizi, le Ferrovie italiane hanno conquistato la prima posizione come stazione appaltante con 410 bandi per un totale di 13,793 miliardi, esattamente la stessa precisa cifra indicata da Gentile otto mesi prima, con una crescita del 187% rispetto ai 4,8 miliardi del 2019. Numeri questi ultimi che vengono confermati anche dal ministero delle Infrastrutture.
In un anno reso difficile dalla pandemia e ancora senza l’effetto benefico del decreto semplificazioni si è registrata questa spinta verso gli investimenti quasi esclusivamente da parte del gruppo Fs (anche senza considerare la controllata Anas) e in particolare da parte di Rfi. Le Ferrovie nel 2020 hanno rappresentato quasi il 32% del mercato degli appalti, frutto anche del via libera dato al Contratto di programma.
Una ventina i grandi cantieri aperti da Rfi nel 2020 e altrettanti previsti nel corso del 2021. Tra le opere più significative in parte già in corso ma avviate per alcuni lotti, c’è il potenziamento del corridoio merci tra Gallarate, Laveno e Luino, la Brescia-Verona, il nodo di Genova con il Terzo valico, l’adeguamento della ferrovia adriatica al profilo P400 con in primo piano la nuova galleria Castello, alcune tratte della nuova Napoli-Foggia (Bari).
Ai nastri di partenza ora ci sono un lotto costruttivo della Verona-Vicenza, la prima variante prioritaria Fortezza-Ponte Gardena lungo il corridoio merci del Brennero, l’adeguamento della linea storica direttissima Bologna-Prato per i trasporti a grande sagoma, il collegamento del porto di Livorno con l’interporto di Guasticce, un raddoppio parziale sulla Orte-Falconara, nuovi lotti della Napoli-Foggia e ulteriori interventi al sud e in Sicilia.
Piermario Curti Sacchi