La linea ferroviaria partirebbe da Oulu, città situata al centro della Finlandia, dirigersi verso nord fino a Rovaniemi, il capoluogo della Lapponia, per poi piegare verso est per raggiungere Kirkenes, città posta nella punta orientale della Norvegia, sull'Oceano Artico e al confine con la Russia, che diventerebbe così la stazione ferroviaria più settentrionale dell'Europa. Il progetto richiede anche la collaborazione della Norvegia. "La ferrovia artica è un importante progetto europeo che stringerebbe il legame tra la parte artica settentrionale e il resto del continente", spiega Anne Berner, ministra finlandese di Trasporti e il suo omologo norvegese, Ketil Solvik-Olsen, ha risposto che "non vediamo l'ora di contribuire al gruppo di lavoro che esplora ulteriori opzioni relative a questa linea".
Nel luglio del 2017, il ministero dei Trasporti finlandese ha incaricato l'Agenzia dei Trasporti di condurre uno studio sulla ferrovia artica e sono emersi cinque tracciati alternativi, tra i quali è stato scelto quello tra Oulu, Rovaniemi e Kirkenes. Le rotte sono tutte fattibili dal punto di vista tecnico e le differenze riguardano soprattutto gli aspetti economici e finanziari. Le altre rotte sono Tornio-Narvik, Kolari-Narvik, Kolari-Tromsø, Rovaniemi-Kirkenes e Kemijärvi-Alakurtti-Murmansk. È stata inoltre esaminata una alternativa basata sull'uso di veicoli ad alta capacità di trasporto.
La Finlandia vede questa ferrovia come un'alternativa per il proprio import-export, tenendo anche conto che i cambiamenti climatici renderanno più navigabile l'Oceano Artico e attiveranno una rotta marittima con l'Asia, già battezzata la Via della Seta Artica, ma anche con l'Oceano Atlantico. Gli studi finlandesi mostrano che sulla ferrovia artica potranno viaggiare minerali, prodotti ittici, legno grezzo e lavorato, risorse naturali della regione del Barents, più i beni che transiteranno nel passaggio di nord-est.
I costi variano molto in funzione della lunghezza e del tipo di terreno con una forcella tra 07 e 7,4 miliardi di euro. Quelli della rotta per Kirkenes sono stimati in 2,9 miliardi di euro. Per quanto riguarda i ricavi, lo studio ammette che bisogna pensare a un orizzonte temporale lungo, perché non è ancora certo il potenziale di trasporto, che dipende anche dallo sviluppo economico delle regioni attraversare. Invece lo studio non ha affrontato l'impatto sociale sui Sami, ossia gli abitanti della Lapponia, che vino dell'allevamento delle renne. É anche aperto il capitolo dell'impatto ambientale, rimandato a una seconda fase.
Il prossimo passo avverrà tramite un gruppo di lavoro tra norvegesi e finlandesi, che esaminerà questioni ambientali, procedure di autorizzazione, costi e struttura e modello finanziario. La scadenza per il lavoro del gruppo è il 31 dicembre 2018. Ulteriori studi sul percorso saranno inclusi nel lavoro sul piano regionale per la Lapponia settentrionale
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