Se fosse stilata una classifica dei progetti che sembrano sempre alla volata finale, ma poi il traguardo si allontana sempre più, uno dei primi posti sarebbe sicuramente occupato dalla nuova ferrovia Divača-Koper. La storia della linea che dovrebbe collegare il porto sloveno di Capodistria con il principale nodo ferroviario interno verso Lubiana è iniziata più di vent’anni fa. Nonostante a parole questa proposta avesse molti sostenitori, il progetto di quello che è uno degli assi ferroviari più importanti della Slovenia ha proceduto sempre a piccoli passi.
La prima breve variante è stata realizzata nel 1996. Dopo aver esaminato ben diciassette varianti di percorso che hanno tenuto impegnati dieci governi sloveni nella discussione, si è scelto un itinerario per buona parte in galleria in quanto è stato giudicato il più funzionale anche in considerazione degli aspetti ambientali. In pratica si prevede di realizzare una nuova linea predisposta per un tracciato a due binari, anche se nella prima fase sarà armata su un solo binario, visto come ideale raddoppio a distanza della linea storica che resta in funzione e che ha un tracciato particolarmente acclive e con raggi di curvatura sfavorevoli. A occuparsi della costruzione è una società di progetto interamente pubblica, la 2TDK (Družba za razvoj projekta).
L’ultima puntata di questa telenovela è rappresentata dal finanziamento di 250 milioni di euro concesso a dicembre 2023 dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Nonostante il primo progetto di massima fosse datato giugno 2001, i lavori sono stati avviati effettivamente vent’anni dopo, nel maggio 2021 e nel settembre dello stesso anno è iniziato lo scavo del primo tunnel. Le tappe successive hanno visto la conclusione delle opere al rustico del tunnel Stepani (T3) nel novembre 2022 e quindi nel marzo 2023 anche quelle del tunnel Skofia (T8).
La nuova ferrovia Divača-Koper ha un tracciato relativamente lungo in quanto si sviluppa per circa 27 chilometri, ma rappresenta una svolta per migliorare i collegamenti del principale porto sloveno e importante centro industriale con l’interno del paese e rappresenta un segmento del corridoio Baltico-Adriatico-Mediterraneo. Si prevedono investimenti superiori a 800 milioni di euro, escluse le opere già eseguite, con un contributo comunitario del 25%. La capacità della linea, considerando congiuntamente sia il nuovo binario sia quello storico, supera i 200 treni al giorno e sarà adeguata a sopportare un traffico di 37 milioni di tonnellate di merci l’anno.
Il tracciato sarà per buona parte in galleria, con sette tunnel, il più lungo dei quali misura 6714 metri e migliora decisamente le prestazioni per i treni merci in quanto la nuova ferrovia ha una pendenza – seppur al limite – del 17 per mille rispetto al 26 per mille della linea storica. Per questo motivo il nuovo binario sarà utilizzato soprattutto dai treni merci in salita.
Piermario Curti Sacchi