La manutenzione della superstrada E45, soprattutto nel suo tratto appenninico, torna in primo piano con un'inchiesta della procura di Forlì, che mette sotto inchiesta cinque dipendenti dell'Anas, due dirigenti che all'epoca erano a Roma e tre tecnici operativi a Bologna, con l'accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti e ventidue professionisti di sedici aziende private. Secondo la tesi dell'accusa, i lavori presentano continui rattoppi dell'asfalto e la presenza di numerose buche, causati da materiali non adeguati.
Il coinvolgimento dell'Anas deriva dal fatto che la Procura ritiene che i difetti deriverebbero dalla modalità con cui sono stati redatti capitolati delle gare per la manutenzione, più che dalle scelte delle imprese che li hanno svolti. Se questa tesi venisse confermata, i rappresentanti delle aziende potrebbero beneficiare dell'archiviazione, se dimostreranno di avere usato materiali conformi al capitolato. Il prossimo passo è la decisione sul rinvio a giudizio.
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