Dopo averla annunciata la sera di venerdì tramite un post su Facebook, il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha avviato la procedura di revoca della concessione alla società Autostrade con una comunicazione formale inviata alla società Autostrade per l'Italia. La comunicazione si riferisce al crollo del viadotto Polcevera dell'A10 Genova-Savona, la cui gestione è stata concessa alla società il 4 agosto 1997 e poi estesa fino al 2038 tramite convenzioni aggiuntive firmate nel 1999, nel 2002, nel 2007 e nel 2018.
La comunicazione del ministero afferma che "in relazione a tale disastro si avvia, in modo formale la contestazione del gravissimo inadempimento di codesta Società agli obblighi di manutenzione (ordinaria e straordinaria) e custodia, in oggettiva considerazione del collasso dell'infrastruttura, delle vittime accertate e degli ingenti danni riportati ai beni anche di soggetti terzi, senza considerare l'interruzione del sistema di viabilità e quindi la compromissione della funzionalità delle infrastrutture concesse".
Questa comunicazione non è ancora la revoca della concessione, perché la società concessionaria può inviare le sue controdeduzioni. Ma il ministero si riserva di "esperire tutte le iniziative di tutela apprestate dall'ordinamento giuridico, ferma restando l'idoneità della presente ad attivare i procedimenti di cui agli articoli 8, 9 e 9-bis della Convenzione di concessione".
Nella lettera, il ministero impone alla società Autostrade per l'Italia d'inoltrare alla Direzione Generale entro 15 giorni dal 17 agosto "una dettagliata relazione nella quale sia fornita chiara evidenza di tutti gli adempimenti posti in essere per assicurare la funzionalità dell'infrastruttura in questione e prevenire lo specifico evento accaduto, con allegato ogni atto posto in essere al fine di garantire il mantenimento della funzionalità dell'infrastruttura e volto a prevenire il crollo poi in effetti verificatosi".
Nel caso di accertata responsabilità del concessionario, il ministero potrà "valutare le iniziative di risarcimento anche in forma specifica per i danni patrimoniali e non patrimoniali che codesta Società riterrà di formulare". A tale proposito, sempre il 17 agosto, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla della proposta della società Autostrade di ricostruire a sue spese il viadotto crollato: "Se questa proposta verrà formalizzata il Governo la valuterà, ma non come contropartita della rinuncia a far valere la voce di tutte le vittime di questa immane tragedia. Se questa iniziativa di ricostruzione del ponte verrà addebitata ad Autostrade per l'Italia sarà solo a titolo di provvisorio risarcimento del danno, fermo restando che la ferita inferta alle vittime, ai loro familiari e al Paese è incommensurabile e non potrà certo essere rimarginata in questo modo".
Conte annuncia anche che a settembre il Governo convocherà tutti concessionari delle infrastrutture, che dovranno consegnare un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a questo scopo. Il presidente del Consiglio aggiunge che "li costringeremo a impegnarsi in un programma di riammodernamento delle infrastrutture destinando ad esso risorse più proporzionate e adeguate agli utili che ne ricavano".
Conte annuncia anche un'azione per "rivedere integralmente il sistema delle concessioni e man mano che esse scadono ne approfitterà per impostare queste operazioni sulla base di nuovi principi e di più soddisfacenti equilibri giuridico-economici". Un primo provvedimento potrebbe essere quello di vincolare i concessionari a "reinvestire buona parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione". Inoltre, le società "dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione a loro carico e, più in generale, dovranno comprendere che l'infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico che il Paese".
La convenzione unica con Società Autostrade per l'Italia valida oggi e che potrebbe essere revocata dal Governo è quella firmata il 12 ottobre 2007 (quando era in carica il secondo Governo Prodi), divenuta efficace per Legge l'anno successivo tramite un Decreto del quarto Governo Berlusconi. La proroga più recente di quattro anni (fino a 2042) è stata firmata nell'aprile del 2018 dal Governo Gentiloni.
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