Conto alla rovescia per il nuovo ponte ferroviario che la Russia sta costruendo per collegare la terraferma con l'estremità orientale della penisola di Crimea. In un'area delicata dal punto di vista geopolitico e militare (la Crimea appartiene all'Ucraina, ma dal 2014 è amministrata dalla Russia con un'annessione di fatto), si completa il disegno di realizzare relazioni sia stradali sia ferroviarie stabili nella regione. Le nuove opere vedono come protagonista lo stretto di Kerč, un braccio di mare relativamente ampio che separa fisicamente la penisola dal continente russo. Fino al 2018 gli unici collegamenti erano assicurati dai traghetti. Nello stesso anno si è completata la prima fase dei lavori con l'apertura al traffico di un ponte autostradale lungo 19 km che sfrutta nel tratto intermedio il passaggio attraverso l'isola di Tuzla. A dicembre 2019 sarà la volta anche del collegamento ferroviario.
Completata la costruzione della sede, si sono avviati i lavori per le infrastrutture ferroviarie, binari, linea elettrica, segnalamento. Il ponte ferroviario, lungo 19 km analogamente a quello stradale, si inserisce però in un più vasto programma di potenziamento dei collegamenti su ferro in tutta la regione. Ne nascerà una relazione ferroviaria a doppio binario lunga 80 km, elettrificata con il moderno sistema di alimentazione in alternata a 25 kV e frequenza industriale e adatta al traffico merci (con una limitazione a 80 km/h sul ponte).
La nuova direttrice ricomprende la città di Kerč con il suo porto strategico e collega gli importanti distretti di Baherove nella penisola di Crimea e di Vyshestebliyevskaya sul suolo russo. Da area periferica, la regione della Crimea si inserisce quindi in uno spazio strategico, autostradale e ferroviario, sul Mar Nero. Il nuovo corridoio autostradale e ferroviario con i ponti di Crimea vede in campo in qualità di general contractor la società russa di costruzioni SGM (Stroygazmontazh) per un importo dei lavori di poco superiore ai 3,2 miliardi di euro.
Piermario Curti Sacchi
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