Imporre un pagamento per circolare sulle strade di un Paese comunitario ai soli veicoli esteri non è legittimo. Lo ha definitivamente stabilito la Corte di Giustizia Europea con la sentenza della causa C-591/17 intentata dall'Austria contro la Germania. Nel 2015, il Governo tedesco ha predisposto in contesto giuridico per attuare (senza però ancora farlo) un "canone per l'uso delle infrastrutture", ossia autostrade e strade federali, che in teoria dovrà essere pagato da tutti. I proprietari di autoveicoli immatricolati in Germania dovranno versare una quota fissa annuale fino a 130 euro, mentre i veicoli stranieri pagheranno delle vignette a tempo, ma solo se useranno le autostrade: fino a dieci giorni (da 2,50 a 25 euro), fino a due mesi (da 7 a 50 euro) o fino a un anno (130 euro al massimo). Ma per favorire i propri cittadini, il provvedimento stabilisce che i veicoli immatricolati in Germania beneficeranno di un'esenzione dalla tassa sugli autoveicoli per un importo almeno equivalente a quello del canone da essi versato.
Questa soluzione però non è piaciuta all'Austria, secondo cui il combinato effetto del canone per l'uso delle infrastrutture e dell'esenzione dalla tassa sugli autoveicoli per i veicoli immatricolati in Germania nonché le modalità di configurazione e applicazione del canone per l'uso delle infrastrutture siano contrarie al diritto dell'Unione, riguardo al divieto di discriminazioni basate sulla cittadinanza. Vienna ha prima chiesto un parere alla Commissione Europea, che però non si è pronunciata, quindi ha presentato alla Corte di Giustizia un ricorso per inadempimento nei confronti della Germania, sostenuta dai Paesi Bassi (mentre la Danimarca ha sostenuto la Germania).
Nella sentenza del 18 giugno 2019, la Corte ha dato ragione all'Austria, sostenendo che il provvedimento tedesco costituisce una discriminazione indiretta basata sulla cittadinanza e una violazione dei principi della libera circolazione delle merci e della libera prestazione dei servizi, perché la compensazione prevista per i veicoli tedeschi fa gravare il canone solo sui veicoli stranieri. Per quanto concerne la libera circolazione delle merci, la Corte constata che le misure controverse possono ostacolare l'accesso al mercato tedesco dei prodotti provenienti da altri Stati membri. Infatti, il canone per l'uso delle infrastrutture al quale sono soggetti, di fatto, unicamente i veicoli che trasportano detti prodotti può aumentare i costi di trasporto e, di conseguenza, il prezzo di questi prodotti, incidendo così sulla loro competitività.
Questa sentenza è importante non solo per la Germania, ma anche per evitare che discriminazioni simili vengano prese in altri Paesi comunitari. Per esempio, in Francia dopo il ritiro dell'ecotaxe, una delle proposte del Governo prevede una vignetta solo per i veicoli industriali stranieri, ipotesi che ricadrebbe pienamente in quanto contestato dai giudici comunitari. È interessante notare che questo è solo l'ottavo caso che un Paese membro ricorre contro un altro alla Corte di Giustizia Europea. Potrebbe essere un'idea per il Governo italiano nei confronti della stessa Austria per le limitazioni alla circolazione dei veicoli pesanti lungo il Brennero.
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