C’è una vera e propria emergenza nel panorama delle infrastrutture dell’Italia settentrionale e questa comprende i valichi alpini e il Corridoio europeo Reno-Alpi che collega Genova con i porti del nord Europa. Qui si sono accumulati troppi ritardi e non si vedono soluzioni a breve per invertire la rotta. Puntuale come ogni anno, è arrivato l’ultimo rapporto che contiene un’analisi dettagliata dello stato delle infrastrutture e propone un bilancio di che cosa si è fatto nel corso del 2023. A firmare questa indagine è l’Oti Nord, l’Osservatorio Territoriale Infrastrutture che fa capo alle associazioni confindustriali delle regioni dell’Italia del nord.
“Destano preoccupazione i ritardi sul sistema dei valichi alpini e sul Corridoio Reno-Alpi, anelli fondamentali per garantire i collegamenti con il resto dell’Europa continentale”, si legge nel rapporto. Il 2023 viene considerato un anno nero per una serie di eventi negativi, dalle limitazioni che hanno coinvolto il traffico pesante verso l’Austria e la Svizzera, fino alle chiusure per manutenzione straordinaria dei trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo. E come se questo non bastasse, anche la ferrovia non se l’è passata meglio, con il blocco del tunnel del Frejus in conseguenza di una frana che nell’agosto 2023 ha interrotto le comunicazioni nella regione francese.
Oti Nord ricorda che l’intero interscambio commerciale dell’Italia attraverso i valichi alpini raggiunge 180 milioni di tonnellate di merci in transito per un valore economico stimato in 550 miliardi di euro. L’Osservatorio ha monitorato 83 interventi infrastrutturali che comprendono tutte le modalità di trasporto segnalando come solo la metà delle opere avanza rispettando i tempi, mentre un’infrastruttura su tre è andata avanti ma con rallentamenti. Limitatamente alle opere ferroviarie, nel corso del 2022 si erano conclusi gli interventi di adeguamento tecnologico della Milano-Monza-Chiasso, un intervento sicuramente utile ma che non apporta di fatto nuova capacità aggiuntiva a questa direttrice principale verso il Gottardo. Nessuna opera, invece, ha visto la conclusione dei lavori nel corso del 2023, ma questo è giustificato dal fatto che si tratta di interventi di vasta portata che prevedono tempi più lunghi.
Al centro del report di Oti Nord figurano i cantieri e i progetti collegati con i due corridoi comunitari Ten-T e precisamente quello Mediterraneo e il Reno-Alpi. Al primo appartiene la tratta transfrontaliera della Torino-Lione con il tunnel di base del Moncenisio e la Milano-Venezia. Dopo anni di sostanziale stallo, si può registrare un deciso avanzamento nelle opere della nuova ferrovia transalpina con la Francia, i cui lavori di scavo sono ormai tutti appaltati e in parte in esecuzione. Avanzano anche i cantieri per la nuova ferrovia tra Brescia e Verona e tra il nodo scaligero e Vicenza, mentre al contrario da qui a Padova i progetti restano sulla carta.
Sulla direttrice Reno-Alpi la situazione non è ottimale con i ritardi accumulati per i lavori del Terzo Valico e gli interventi previsti ma non ancora cantierati tra Tortona e Milano. Nulla di nuovo per le connessioni ferroviarie verso il Gottardo, dove i progetti di nuove linee e raccordi rimangono solo ipotesi di studio. Anche la ferrovia tra Genova e Ventimiglia resta per buona parte a binario singolo e con il suo tracciato ottocentesco nella tratta tra Finale Ligure e Andora e soprattutto non si intravvede a breve una soluzione.
Piermario Curti Sacchi