Sulla questione del ponte sullo Stretto di Messina è intervenuta il 15 aprile 2024 l’associazione Italia Nostra per ribadire la sua posizione che ritiene l’opera “inutile, costosa e impattante sul paesaggio e sull’ambiente”. Per quanto riguarda il trasporto merci, Italia Nostra afferma che “tutti gli studi e le più accreditate valutazioni ritengono che il traffico marittimo tra la Sicilia e i porti del Nord non sia dirottabile sul ponte, visto l’incontrastabile convenienza dei trasporti via mare; potendone quindi usufruire solo la tratta destinata all’Italia Centrale”.
Sulla questione economica, l’associazione ritiene che “l’area di influenza del ponte ha una significatività economica relativamente modesta e il volume di pedaggi non sarebbe in grado di ripagarne le spese, che sarebbero invece a carico dello Stato (al contrario, per esempio, dell’Eurotunnel, totalmente a carico del traffico)”.
Infine, Italia Nostra sostiene che “il progetto presentato alla Commissione Via non supera le obiezioni mosse dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (lo stesso Mit sotto altro nome) nello studio pubblicato nell’aprile del 2021 e redatto da un Gruppo di Lavoro di 16 tecnici (professori universitari, funzionari del ministero e responsabili di aziende di infrastrutture), che esprimeva importanti dubbi sul progetto, sulla sua concezione costruttiva, sui danni ambientali e sulla sua utilità. In particolare, devono essere superate le criticità che suggerivano la realizzazione di un ponte a più campate. E infine, a rigor di logica, la Via dovrebbe essere rifatta da capo, visto che sono passati molti anni dal parere del 2013”.
Al termine di queste considerazioni, l’associazione annuncia la convocazione di un incontro internazionale di tecnici esperti in questa infrastruttura “ per contribuire ad un necessario approfondimento delle conoscenze che oggi – nonostante il numero rilevante degli elaborati tecnici del progetto non esecutivo - appaiono assai limitate”.