La recente sentenza della Corte Costituzionale sull’autonomia differenziata ha dichiarato l’illegittimità di alcune disposizioni chiave della Legge, tra cui quelle relative alla possibilità di delegare alle Regioni competenze su alcune materie strategiche. Un pronunciamento che mette in evidenza la necessità di mantenere un coordinamento centrale per questioni di interesse nazionale, evitando frammentazioni che potrebbero compromettere l’efficienza e la competitività del Paese.
Tra i punti cardine della sentenza, spicca l’approfondimento sul settore delle infrastrutture e dei trasporti, un ambito che la Corte ritiene cruciale per l’unitarietà e l’efficacia del sistema nazionale. La Consulta ha escluso che le grandi reti di trasporto, come ferrovie, autostrade, porti e aeroporti, possano essere oggetto di delega regionale, sottolineando che tali infrastrutture devono restare sotto la gestione statale. Il motivo? La rilevanza strategica di queste reti non solo a livello nazionale, ma anche europeo e internazionale, che richiede un approccio coordinato e centralizzato.
La sentenza mette in luce come una gestione frammentata delle infrastrutture comprometterebbe l’accessibilità territoriale, l’integrazione dei mercati e, in ultima analisi, la competitività economica dell’intero sistema Paese. In particolare, si evidenzia l’importanza di rispettare gli obblighi internazionali e di mantenere standard uniformi che solo una visione centrale può garantire.
La decisione della Corte è stata accolta con favore da Conftrasporto, che da mesi esprime dubbi sul conferimento alle Regioni della competenza su trasporti e infrastrutture. Pasquale Russo, presidente della confederazione e vice presidente di Confcommercio, ha sottolineato come questa sentenza confermi le criticità già evidenziate in sede di audizione parlamentare: “Le infrastrutture e le reti di trasporto hanno una normativa che non può essere gestita a carattere locale e riguardano dinamiche e flussi di merci che richiedono una visione centrale, coordinata e con una strategia nazionale ed europea,” ha dichiarato.
Il presidente di Conftrasporto ha quindi elogiato la posizione della Corte, definendola coerente con quanto sostenuto dall’associazione: solo un approccio unitario e strategico può garantire la competitività del settore e l’equilibrio del sistema dei trasporti nazionale. Russo ha aggiunto che la sentenza dovrebbe rappresentare un punto di partenza per future riforme del settore: “Senza alcun approccio ideologico, auspichiamo che quanto rilevato dalla Corte sia l’incipit per modifiche normative mirate, su cui Conftrasporto-Confcommercio è pronta a fornire il proprio contributo”.