Nel capitolato d’appalto sono indicati come lavori di manutenzione straordinaria della ferrovia internazionale del Sempione, ma la loro valenza va ben al di là di un semplice intervento di adeguamento funzionale. Perché la gara avviata da Rfi sulla tratta Arona-Verbania della ferrovia tra Arona e Domodossola è finalizzata ad adeguare la sagoma, in particolare quella delle gallerie, per raggiungere il massimo profilo adatto ai trasporti intermodali senza limitazioni, secondo la codifica PC/80-P410. L’investimento complessivo supera i 117 milioni di euro, cofinanziato dalla Svizzera, secondo un accordo sottoscritto nel febbraio 2022.
Dopo aver investito a favore dell’Italia, a fondo perduto, i primi 118 milioni di euro lungo la linea internazionale di Luino (e quindi verso il Gottardo, i cui lavori si sono conclusi a fine 2020 in coincidenza con l’apertura all’esercizio del tunnel di base del Ceneri), il Governo elvetico ha deciso di destinare ulteriori 145 milioni di euro per favorire l’adeguamento anche dell’itinerario che riguarda Domodossola e il Sempione. Il sostegno a fondo perduto anche fuori dai confini nazionali offre la dimensione di quanto la Svizzera intenda puntare sulla ferrovia merci.
Le ferrovie italiane, con i lavori completati nel 2001, avevano già elettrificato e adeguato secondo il massimo profilo per i trasporti intermodali la ferrovia a semplice binario che da Novara, attraverso Borgomanero, raggiunge Domodossola e quindi il valico del Sempione, ma la direttrice che costeggia il lago Maggiore, vale a dire la Arona-Stresa-Domodossola era rimasta finora esclusa dai progetti di potenziamento.
Ora i lavori riguardano proprio la tratta tra Arona e Verbania e si concentreranno sulla galleria Faraggiana di 1183 metri nei pressi di Arona e sulla galleria Stresa di 1072 metri vicino all’omonima località. I due tunnel con un intervento che riguarda essenzialmente l’abbassamento del piano del ferro – quindi binari e massicciata – raggiungeranno la massima sagoma richiesta.
Questa ulteriore fase di interventi è un’ulteriore tappa di quello che gli svizzeri definiscono “corridoio dei quattro metri”, che permette di trasportare su rotaia i semirimorchi stradali con altezza agli spigoli di quattro metri e larghezza fino a 2,60 metri. Da Basilea sarà possibile senza limitazioni raggiungere i terminal di trasbordo nell’Italia del nord, in primo piano Novara e l’area milanese con Busto Arsizio-Gallarate.
Dopo aver adeguato già nei primi anni Duemila il tunnel storico del Sempione, i lavori tra il portale sud e Domodossola sono stati completati solo su uno dei due binari di corsa. La convenzione tra Italia e Svizzera contempla tutta una serie di interventi, tra i quali quelli ora mandati in gara da Rfi. Saranno adeguati anche i piazzali delle stazioni per favorire l’incrocio dei treni merci a modulo standard di 750 metri.
Solo alla conclusione di tutte le opere indicate nella convenzione, la nuova ferrovia transalpina attraverso la Svizzera, conosciuta come progetto AlpTransit, potrà esprimere tutte le sue potenzialità accogliendo i treni intermodali senza alcun limite. Per il “corridoio dei quattro metri”, la Svizzera ha stanziato e per buona parte già impegnato oltre 970 milioni di euro, di cui 275 a fondo perduto a favore dell’Italia.
Piermario Curti Sacchi