n Francia è corsa contro il tempo per non perdere i finanziamenti europei a favore della tratta nazionale di accesso al tunnel di base del Moncenisio, parte integrante della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Il Governo francese entro fine gennaio 2024 deve presentare la domanda di cofinanziamento del progetto preliminare definitivo della ferrovia che, se confermata nel suo sviluppo complessivo, da Lione raggiungerà Saint-Jean-de-Maurienne, stazione internazionale e imbocco del tunnel di base. Se non sarà rispettata questa scadenza, la Francia non potrà più contare sui fondi europei garantiti attraverso il programma Cef (Connecting Europe Facility) o, meglio, dovrà aspettare il prossimo giro di boa, non prima del 2029.
C’è da dire che le autorità di Parigi ce l’hanno messa proprio tutta per arrivare a ridosso della scadenza, tra indecisioni, ripensamenti e idee progettuali ripetutamente riviste nel corso del tempo. Ma ora, come se non bastasse, c’è finita di mezzo anche la breve crisi di Governo che ha visto l’8 gennaio 2024 le dimissioni della premier Élisabeth Borne e contestualmente anche quelle del ministro dei Trasporti Clément Beaune. La ricostituzione della compagine governativa è stata veloce, ma ciò non toglie che molti dossier dovranno essere nuovamente presi in mano e pertanto le decisioni non sono immediate. Il rischio che la data di fine gennaio passi senza novità è dunque abbastanza concreto.
A lanciare un segnale d’allarme sui ritardi della Francia è nuovamente il Comité pour la Transalpine, un’associazione di interesse generale di sostenitori istituzionali e imprenditoriali della nuova direttrice ferroviaria, impegnati in prima linea non solo nel promuovere questo investimento, ma nel vigilare che non ci siano battute d’arresto o passi falsi. La Transalpine ricorda che l’attuale bando di fondi Cef è stato lanciato nel settembre 2023 con una dotazione di sette miliardi di euro. Attraverso questi fondi, i progetti transfrontalieri nazionali possono essere cofinanziati fino al 50% del loro costo di realizzazione. Ma la scadenza è vicina e lasciar decadere questa opportunità significa rinviare negli anni la possibilità di ricevere ulteriori finanziamenti.
Il Comité pour la Transalpine già in passato era intervenuto con decise prese di posizione per sostenere l’esigenza di realizzare il progetto originale nel suo sviluppo complessivo tra Lione e Saint-Jean-de-Maurienne. Tutto questo perché in anni recenti era emersa un’ipotesi alternativa, quella di puntare all’ammodernamento della Digione-Modane al posto della realizzazione della tratta nazionale dall’imbocco del tunnel di base del Moncenisio fino al nodo ferroviario del capoluogo lionese. Questa tesi era stata avvalorata da un rapporto messo a punto dal Conseil d'Orientation des Infrastructures, un organismo consultivo del ministero dei Trasporti francese.
Anche se questo documento non propone un’unica soluzione, ma analizza varie alternative e lascia le porte aperte per una decisione finale che comunque spetta al Governo, appare chiara la preferenza indicata verso la direttrice Digione-Modane. Le ragioni sono sia economiche sia infrastrutturali, in quanto sarebbero sufficienti 600 milioni di euro (invece di sei miliardi) e con un tracciato più agevole da adeguare con tempi di realizzazione decisamente più contenuti.
L’Italia nel giugno 2023 ha ottenuto il primo finanziamento Cef di 44,5 milioni di euro che copre il 50% dei costi per la prima fase di adeguamento tra Bussoleno e Avigliana e Rfi ha lanciato il primo bando di gara funzionale per questo investimento.
Piermario Curti Sacchi