La forte ondata di maltempo, con vento e pioggia, che si è abbattuta a cavallo tra Francia e Italia il 2 ottobre ha causato gravi danni ad alcune infrastrutture stradali, con conseguenze anche sull’autotrasporto. Il danno più grave è avvenuto sul versante francese della strada che porta alla galleria del Tenda, che è letteralmente sparita nel tratto subito dopo l’uscita della galleria, rendendo così impraticabile la galleria a tempo indeterminato (come mostra questa immagine tratta da un video della televisione francese France 3 Côte d'Azur). Così, qualsiasi tipo di veicolo non potrà accedere dall’Italia alla valle Roja, che comunque da tra anni era interdetta ai veicoli con massa complessiva superiore a 19 tonnellate per divieti sulla RD6204 (prosecuzione in territorio francese della Statale 20).
Sul versante italiano, il 3 ottobre è crollato un ponte che collega Romagnano Sesia con Gattinara, in provincia di Novara, lungo una strada importante per il collegamento con l’Alta Valsesia. Il ponte è crollato tre ore dopo che i sindaci dei due paesi avevano dichiarato che era sicuro e lo avevano riaperto e per fortuna nessuno stava transitando durante il cedimento.
Sempre il 3 ottobre è crollato un altro ponte sul fiume Trebbia in provincia di Piacenza. É il ponte del Lenzino, sulla strada che collega Marsaglia e Ottone, lungo la Statale 45 che collega Piacenza con Genova. Anche in questo caso per fortuna non ci sono vittime. A tale proposito, Cinzia Franchini, portavoce dell’associazione dell’autotrasporto Ruote Libere ha dichiarato: “Il crollo improvviso di ieri del ponte Lenzino sul fiume Trebbia, nell'Appennino piacentino, è solo l'ultimo tragico episodio di una lunga serie e solo il caso ha fatto sì che nessuno in quel momento transitasse sul viadotto. È evidente come il maltempo non possa essere preso come scusante e le rassicurazioni di oggi di Anas secondo cui il ponte non aveva presentato criticità non fanno che aumentare la preoccupazione. La manutenzione delle infrastrutture deve essere una priorità per il Governo e la Regione Emilia-Romagna deve pretendere questo tipo di attenzione". Franchini chiede un’immediata verifica “sulla avvenuta o meno mappatura di ponti e viadotti, anteponendo questa attività a qualsiasi altra opera, magari più mediatica, in programma".