La devastante tempesta Boris sta mettendo in ginocchio l'Europa centrale e orientale provocando la morte di almeno ventuno persone e lasciando dietro di sé una scia di distruzione e migliaia di sfollati. Le aree più colpite sono quelle comprese tra Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e Polonia sud occidentale ma i disagi si estendono fino alla Germania e alla Moldavia. Nelle ultime ore il maltempo si è allentato ma il bollettino è in continuo aggiornamento. I danni causati dalle inondazioni sono incalcolabili e non hanno risparmiato nessun settore, dall’energia all’industria, dall’agricoltura ai trasporti.
La Polonia ha dichiara lo stato di emergenza e il governo ha lanciato un appello all'Unione Europea per ottenere aiuti nella gestione del disastro. Una parte significativa del confine polacco-ceco è rimasta sott'acqua, paralizzando sia il traffico stradale che quello ferroviario. Nel Voivodato di Opole, l’acqua ha gravemente danneggiato la struttura di alcuni ponti in fase di ristrutturazione ed il traffico verso la Repubblica Ceca è stato completamente bloccato.
Il confine di Kudowa-Słone è rimasto percorribile ma fortemente rallentato dagli ingorghi, motivo per cui le Autorità hanno deciso di vietare il transito dei mezzi pesanti. Dal lato ceco, l’autostrada D1 è stata completamente sommersa per alcuni chilometri nei pressi della città di Ostrava e si segnalano allagamenti su tre delle principali arterie che collegano Repubblica Ceca e Polonia. Il disastro ha colpito ovviamente anche le infrastrutture ferroviarie e Pkp, il gestore della rete polacco, ha istituito un organo di monitoraggio per gestire l’emergenza e controllare l’evolversi della crisi.
“Siamo sul posto, teniamo costantemente sotto controllo la situazione e vi informeremo sui prossimi passi. Il personale di Pkp Polskie Linie Kolejowe controlla costantemente lo stato delle infrastrutture nelle zone alluvionate e le linee principali sono percorribili. Il traffico sarà gradualmente ripristinato e, dopo che l'acqua si sarà ritirata e i binari saranno scoperti, verrà effettuato un sopralluogo in base al quale verranno prese ulteriori decisioni sulla riparazione o sulla ripresa del traffico con limitazioni di velocità” ha dichiarato Pkp in un comunicato stampa.
Al momento la circolazione ferroviaria polacca è sospesa su cinque tratte nazionali mentre ventuno linee sono già state ripristinate. Nel tratto Opole-Brzeg si segnalano forti ritardi a causa di difficoltà nell'approvvigionamento dell’elettricità dovuto a danni ai tralicci dell’alta tensione. In tutto il sud della Polonia, 96 treni sono stati soppressi e 66 hanno circolato su tratte ridotte, mentre altri 116 convogli hanno viaggiato con ritardi fino a 1.280 minuti. Almeno quattro locomotori sono stati completamente sommersi dall’alluvione e Pkp invierà i suoi tecnici per un sopralluogo non appena l’acqua si sarà ritirata completamente.
Anche i collegamenti ferroviari con la Repubblica Ceca sono stati condizionati dal ciclone Boris. Ci sono ancora restrizioni alla circolazione, in particolare nella zona di Ostrava, e aree completamente interdette al traffico in entrambe le direzioni. Si segnalano binari divelti, stazioni inagibili e linee elettriche fuori uso e, secondo Pkp, i lavori di ripristino non termineranno prima del 22 settembre. Non si segnalano disagi invece sulle linee che collegano Polonia e Slovacchia.
In Romania il maltempo intenso ha interessato 19 aree in otto distretti del Paese, causando la caduta di numerosi alberi, il blocco di molte strade principali e il danneggiamento di ponti e ferrovie. Le inondazioni hanno colpito soprattutto le zone rurali e la situazione è stata gradualmente riportata sotto controllo nella giornata di domenica 15 settembre. In Slovacchia, lo straripamento del fiume Danubio ha causato inondazioni nella zona della capitale Bratislava ma i danni appaiono meno ingenti rispetto ad altre zone europee.
In Austria, i 400 chilometri che separano Vienna da Salisburgo sono stati chiusi sia al traffico stradale che a quello ferroviario e nel sud del Paese è allarme rosso per il rischio di frane anche a causa delle nevicate premauture. La metropolitana di Vienna è stata allagata e dichiarata fuori servizio. I collegamenti ferroviari con Germania ed Europa dell’est sono stati completamente bloccati ed il trasporto merci è stato sospeso in tutto il Paese.
Dopo giorni da incubo, nelle ultime ore il maltempo sembra aver allentato la presa sul centro Europa ma l’attenzione ora si sposta sull’Italia. Nelle prossime ore il ciclone Boris raggiungerà infatti l’Italia ed è stata diramata l’allerta meteo in Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. La basse pressione interesserà gran parte del paese e si attendono nubifragi, temporali e forti venti di burrasca.
Marco Martinelli