L'ultima notizia è di questa mattina, quando è apparsa l'ennesima chiusura di una strada per frana. È la Statale 554 Cagliaritana, costruita appena dieci anni fa e interrotta il 13 marzo 2015 all'altezza del chilometro 3,100 nel comune di Quartucciu, alle porte di Cagliari. La notizia era passata finora inosservata, ma dopo il cedimento del pilone dell'autostrada siciliana A19 Palermo-Catania, che ne ha causato la chiusura in entrambi i sensi di marcia, è emersa a livello nazionale.
La bufera ha investito l'Anas, che ha costruito e che gestisce le arterie danneggiate. Ed è di tale potenza, che questa mattina il presidente Pietro Ciucci ha annunciato al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, la volontà di dimettersi durante la assemblea degli azionisti che convocata a metà maggio per approvare il bilancio 2014. Intanto, l'Anas sta diffondendo comunicati per chiarire e difendere il suo operato, note che hanno la frequenza di bollettini di guerra.
Sull'episodio della Cagliaritana, la società risponde a chi la ha accusata di avere attuato interventi per "nascondere" i cedimenti che essi sono stati attuati per "consentire il transito in sicurezza in attesa di acquisire gli elementi necessari per individuare l'intervento risolutivo". Inoltre, promette l'Anas, entro l'estate "valuterà la possibilità di realizzare una prima fase dell'intervento per il ripristino della viabilità, con una corsia per senso di marcia". Sarebbe già pronto un progetto per consolidare il versante e ricostruire la strada, le cui procedure di affidamento dei lavori dovrebbero partire entro maggio.
"L'Anas aveva avviato già da tempo una campagna di studi e di indagini geo-gnostiche e geofisiche, attraverso la facoltà di Ingegneria dall'Università di Cagliari, anche mediante apposita strumentazione (celle piezometriche ed inclinometri) posizionata in prossimità dell'area interessata, per individuare le cause del dissesto della strada statale 554 Cagliaritana", prosegue la nota. "I dati ad oggi disponibili evidenziano una superficie di scivolamento del versante alquanto profonda (circa 10 metri dal piano stradale). Tale movimento, corrispondente presumibilmente ad una frana preesistente alla costruzione dell'opera, è stato probabilmente riattivato dalle intense precipitazioni degli ultimi anni".
Sull'interruzione dell'autostrada Palermo-Catania, causata dal cedimento di un pilastro del viadotto Himera, il presidente Ciucci ha assicurato alla Regione Sicilia che entro la prossima settimana preparerà il progetto per la demolizione del viadotto stesso, nella carreggiata verso Catania, e avvierà interventi di manutenzione straordinaria sui percorsi alternativi. Dovrebbe restare in pedi la corsia verso Palermo (anche se ora è chiusa al traffico), che dopo la demolizione dell'altra corsia si potrà riaprire a doppio senso di marcia.
L'Anas ricorda anche che "non ha alcuna competenza sul versante franato, che peraltro era assai distante dalla sede autostradale, che non ha mai ricevuto né direttive né fondi per la risoluzione del dissesto. Inoltre non risultano pervenute segnalazioni del pericolo da parte degli enti territoriali competenti. Il viadotto Himera non aveva necessità di alcun monitoraggio in quanto la struttura, prima dei noti fatti, risultava perfettamente efficiente a seguito dei controlli periodici dei tecnici di Anas".
Spostandoci in Calabria, sull'autostrada A3, Ciucci ha dichiarato al Corriere della Sera che dopo il crollo dell'impalcato del viadotto Italia, la società sta proseguendo i lavori del macrolotto tra Laino Borgo e Campotenese e sta "gestendo la viabilità nei percorsi alternativi". Ora, secondo l'Anas, la circolazione è interrotta a per una decisione della magistratura, che sta svolgendo verifiche nell'ambito anche dell'inchiesta sulla morte di un operaio, avvenuta proprio durante il crollo dell'impalcato.
Infine, la società stradale deve difendersi anche dalle accuse, lanciate nei giorni scorsi dal Corriere anticipando una puntata della trasmissione televisiva Report, secondo cui la nuova galleria La Franca del Quadrilatero Marche-Umbria sarebbe stata costruita in economia di materiale. Ciucci smentisce il fatto, precisando che "la qualità e la quantità dei materiali utilizzati (calcestruzzo, ferro, centine) risulta ben superiore rispetto a quanto previsto dal progetto esecutivo, e senza alcun aumento dei costi, trattandosi di corrispettivo per lavori a corpo".
Nel 2014, prosegue il presidente, è già stata svolta un'indagine georadar su un quarto dell'opera, da cui non sono emersi elementi critici "in merito a sottospessori né a vuoti a tergo dei rivestimenti". Questa indagine sarà estesa sull'intera galleria, che comunque non è aperta al traffico perché deve ancora essere completata e collaudata. "Voglio comunque ricordare che i controlli a campione sulle nostre opere seguono procedure assai rigorose e vengono effettuati su indicazione degli uffici di direzione lavori o di alta sorveglianza dell'Anas, in contraddittorio con le imprese. Pertanto nessuna scelta a campione o modifica al progetto viene effettuata in modo unilaterale dall'impresa".
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