Uno degli ultimi atti della legislatura del Parlamento Europeo che terminerà con le elezioni di giugno 2024 è l’approvazione a larga maggioranza (565 voti favorevoli, 37 contrari e 29 astensioni) del nuovo Regolamento sui Corridoi Ten-T. Il testo ha l’obiettivo di eliminare gli attuali intasamenti e completare alcuni importanti collegamenti, aggiornando il piano europeo per una rete di ferrovie, strade, vie navigabili interne e rotte marittime a corto raggio collegate attraverso porti e terminali in tutta l'Unione.
In una nota, l’Europarlamento afferma che “tra i progetti italiani che potrebbero ottenere finanziamenti europei nell'ambito delle reti Ten-T, figurano, tra gli altri, il ponte sullo stretto di Messina e le tratte ferroviarie ad alta velocità Milano-Treviglio-Verona e Bologna-Ancona-Pescara-Foggia”. Questi progetti devono essere completati entro la fine del 2030, per garantire una rete globale entro la fine del 2050. Per accelerare l'implementazione del progetto in tutta la rete, viene introdotta una scadenza intermedia del 2040.
Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, i principali obiettivi del Regolamento sono l’elettrificazione delle ferrovie della rete centrale Ten-T, con la possibilità dei treni merci di raggiungere una velocità di almeno 100 km/h e l’attraversamento delle frontiere in meno di 25 minuti. Sulla strada, dovranno sorgere sulle principali arterie comunitarie parcheggi sicuri e protetti per veicoli industriali almeno ogni 150 chilometri.
Il Regolamento è stato aggiornato anche con le conseguenze della guerra in Ucraina. Prevede d’interrompere i progetti d’infrastrutture con Russia e Bielorussia e di sviluppare quelli con Ucraina e Moldova. Gli Stati membri dovranno informare la Commissione Europea sul coinvolgimento d’imprese di Paesi Terzi nei principali progetti Ten-T e questa norma sembra riguardare soprattutto la Cina.
Le reti Ten-T si preparano anche a un conflitto. Il testo infatti impone ai Governi nazionali di considerare le esigenze militari, in termini di pesi e dimensioni, nella costruzione o nell’ammodernamento delle infrastrutture che si sovrappongono alle reti di trasporto militare. Entro un anno dall’entrata in vigore di queste norme, la Commissione Europea dovrà condurre uno studio sui movimenti su larga scala a breve termine in tutta l'UE, al fine di agevolare la pianificazione della mobilità militare.
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