Il ministero dei Trasporti comincia a porre un limite alla proliferazione di norme diverse sulle Zone a traffico limitato istituite dai Comuni italiani con una circolare diffusa all'inizio di luglio. Si tratta di linee guida che si applicano alle Ztl di nuova realizzazione e a quelle esistenti, sia nel caso di loro modifica e adeguamento sia se s'intende attuare il controllo automatico. Il documento individua tre tipi di Ztl: permanente con divieto generalizzato a tutte le categorie di veicoli; variabili; con divieto per alcune categorie di veicoli. Inoltre prevede alcuni casi particolari. In tutti i casi, i Comuni devono installare "sistemi segnaletici corretti, chiari, inequivocabili ed il più possibile standardizzati". Nel caso di Ztl permanente con divieto generalizzato a tutte le categorie di veicoli, i Comuni possono prevedere esenzioni per il trasporto delle merci, specificando il periodo in cui è consentito il carico e lo scarico, e per i veicoli elettrici.
Nelle Ztl variabili (ossia con divieti che dipendono da orari o da specifici giorni) il ministero raccomanda una segnaletica che sia leggibile chiaramente e immediatamente dagli utenti della strada. "Pertanto sono tendenzialmente da evitare Ztl con criteri di variabilità sovrapposti e combinati (orari, giorni e periodi) oppure periodi di vigenza diversi per distinte categorie di veicoli, al fine di evitare confusione e indurre l'utenza in comportamenti inconsapevolmente impropri".
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