Il polo ferroviario logistico di Verona cambierà volto nell’arco dei prossimi cinque anni. Il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, nella seduta del 14 maggio 2020 ha approvato l’ultimo tassello che ridisegna nel suo complesso tutto il nodo della città scaligera sulla spinta dell’inserimento della nuova linea ad alta velocità Brescia-Verona-Vicenza, lungo la direttrice Torino-Milano-Venezia. Il progetto preliminare della tratta ovest era già stato approvato nel novembre 2019 (ma la delibera è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale solo nell’aprile 2020), ora ad aver ricevuto il via libera è stato anche l’ingresso est che completa gli interventi previsti nell’area per un valore di 380 milioni di euro.
L’inserimento nel nodo di Verona dei binari dell’alta velocità presuppone una riprogettazione delle linee attuali e soprattutto delle aree logistiche e delle interconnessioni con la linea del Brennero. Dal punto di vista del trasporto merci, spicca la dismissione definitiva dello scalo commerciale di Verona Porta Nuova. Questa struttura aveva di fatto già perso la primitiva funzione di scalo tradizionale per la movimentazione ferroviaria, riducendosi ad area di ricovero di carri e, temporaneamente, di sosta per veicoli industriali. Nella fase intermedia qui verrà insediato il cantiere per realizzare le linee di penetrazione urbana dell’alta velocità, in seguito avrà una diversa destinazione urbanistica, essenzialmente verde e servizi.
Tutte le funzioni del trasporto merci ferroviario si concentreranno a fianco dell’attuale polo logistico del Quadrante Europa, che sarà ulteriormente potenziato. Pertanto, al termine del programma di ampliamento elaborato dal Consorzio Zai e da Rfi, tutti i treni merci saranno dirottati verso l’interporto. Qui, suddivisi per fasi, sono previsti diversi moduli di ampliamento sia a servizio del polo intermodale del Quadrante in funzione soprattutto della direttrice del Brennero, sia dei trasporti ferroviari lungo il corridoio Milano-Venezia.
Proprio per questo, il progetto preliminare approvato dal Cipe contempla la realizzazione di un nuovo scalo in località Cason costituito da un terminal a modulo 750 metri con tre nuovi binari a nord della linea ad alta velocità Brescia-Verona in modo da garantire piena indipendenza del traffico merci da quello passeggeri. È prevista anche la modifica del tracciato dei raccordi che dal bivio San Massimo, Quadrante Europa e bivio Santa Lucia si dirigono verso lo scalo di Verona Porta Nuova. La scommessa è quella di chiudere i cantieri prima, o al massimo in concomitanza, con l’apertura del tunnel di base del Brennero.
Piermario Curti Sacchi