Il 2025 si apre con un adeguamento tariffario sui pedaggi autostradali in Italia, una misura che interessa in particolare le tratte gestite da Autostrade per l'Italia, che coprono circa 2.800 chilometri di rete. Secondo il ministero dei Trasporti, l'aumento medio è dell'1,8%, in linea con il tasso di inflazione programmato per l'anno in corso. Tuttavia, il provvedimento è stato modulato in modo differenziato per rispondere a criteri economici e regolamentari specifici. Questo adeguamento tariffario si inserisce in un contesto di cambiamenti strutturali nella gestione delle concessioni autostradali, con il Governo impegnato a bilanciare le esigenze di investimento e manutenzione delle infrastrutture con la sostenibilità economica del sistema.
Gli aumenti si applicano principalmente alle tratte gestite da Aspi, con incrementi variabili ma generalmente in linea con il tasso di inflazione. Le tratte interessate includono l'A1 che collega Milano a Napoli e registra un aumento dell'1,8%. L'A3, che va da Napoli a Salerno, presenta un incremento leggermente inferiore pari all'1,677%. L'A4 sul tratto Milano Fiorenza-Brescia Ovest, e l'A7 nel tratto Serravalle Scrivia-Genova Ovest, hanno entrambe un aumento dell'1,8%. Anche l'A8 Milano-Laghi, tra Milano e Varese, l'A8/A26 nella diramazione Gallarate-Gattico e l'A9 Milano-Laghi, che collega Lainate al confine con la Svizzera, subiscono lo stesso incremento.
Altri aumenti del medesimo valore si registrano sull'A10, l'Autostrada dei Fiori, nel tratto Genova-Savona; sull'A11, la Firenze-Mare, da Firenze a Pisa Nord e sull'A12, sia nel tratto Genova-Sestri Levante sia in quello da Civitavecchia a Roma. L'A13 Bologna-Padova e l'A14 Adriatica, che va da Bologna a Taranto, sono anch'esse interessate dall'aumento dell'1,8%. L'A16, l'Autostrada dei Due Mari, tra Napoli Est e Canosa di Puglia, e l'A23 Alpe-Adria, da Udine Nord al confine con l'Austria, seguono lo stesso andamento.
Anche l'A26, l'Autostrada dei Trafori, tra Genova Voltri e l'Innesto SS33, registra un incremento dell'1,8%, come le diramazioni Stroppiana-Santhià sull'A26/A4 e Predosa-Bettole di Tortona sull'A26/A7. Infine, l'A27nel tratto tra l'Innesto A57 e Pian di Vedoia, e l'A30 Caserta-Salerno, sono interessate dallo stesso adeguamento. Nonostante l'incremento medio, il ministero ha congelato le tariffe per 22 delle 23 concessionarie autostradali, lasciando invariati i pedaggi su importanti tratte come la A6 Torino-Savona e la A33 Asti-Cuneo.
Gli aumenti dei pedaggi rispondono a diverse esigenze. Innanzitutto, l'inflazione programmata è stata un elemento determinante nella definizione delle nuove tariffe, come previsto dalla Legge 193 del 16 dicembre 2024. Inoltre, i proventi derivanti dagli adeguamenti serviranno a finanziare investimenti e manutenzioni straordinarie, essenziali per garantire la sicurezza e l'efficienza della rete. Per le imprese di trasporto, tuttavia, l'aumento rappresenta un aggravio dei costi, che potrebbe riflettersi sui prezzi finali delle merci. Il settore logistico, già sottoposto a pressioni competitive, dovrà affrontare nuove sfide nella gestione dei margini operativi.
Un’importante novità del 2025 è l'introduzione del Decreto Concorrenza, una riforma vuole ridisegnare il sistema delle concessioni autostradali in Italia. La durata massima delle concessioni sarà limitata a quindici anni, con obbligo di riassegnazione tramite gara al termine del periodo. Le tratte saranno riorganizzate in segmenti di estensione compresa tra 180 e 315 chilometri per favorire una maggiore concorrenza. Inoltre, saranno introdotti criteri uniformi per la determinazione dei pedaggi. Queste misure applicheranno però solo nuove concessioni.