Il porto di Trieste, che sta vivendo una stagione alquanto positiva, dovrà vedersela con il tradizionale concorrente dietro l'angolo, quello di Capodistria (Koper), soprattutto sul piano delle infrastrutture. Il governo della Slovenia - dopo aver approvato il piano finanziario e quindi dato il via alla nuova linea ferroviaria che collegherà Capodistria con Divača - ora ha emesso il decreto sulla concessione per la costruzione e la gestione a favore della società 2TDK. Si prevede di aprire i cantieri già entro quest'anno e proseguire fino al 2025 con l'entrata in funzione del nuovo tracciato nel 2026. Il costo complessivo dovrebbe sfiorare 1,2 miliardi di euro con finanziamenti statali per oltre 500 milioni, mentre il resto arriverà sia dall'Unione Europea, sia da investitori finanziari con il contributo della banca di sviluppo nazionale sloveno SID Bank. Un finanziamento specifico di circa 200 milioni di euro dovrebbe arrivare anche dall'Ungheria, che è molto interessata al corridoio Mediterraneo.
Questo investimento sarà recuperato attraverso le tariffe d'accesso pagate dalle imprese ferroviarie e dagli operatori che utilizzano la nuova linea. Il governo sloveno, infatti, ha scelto la formula della concessione di costruzione e gestione a favore di 2TDK per la durata di 45 anni. Il concessionario per questo riceverà un canone mensile. Questa società coprirà anche i costi di gestione dell'infrastruttura sostenuti da SŽ (le ferrovie statali della Slovenia). Mentre da noi si discute ancora sull'analisi costi/benefici per quanto riguarda la Torino-Lione, lì il via libera era arrivato all'inizio del 2019 attraverso un rapporto positivo redatto dalla società di consulenza Deloitte. "Il progetto del secondo binario è economicamente sostenibile, perché i benefici economici sono superiori ai costi", aveva dichiarato il ministro delle Infrastrutture Alenka Bratušek all'atto dell'approvazione.
Dal potenziamento della linea ferroviaria Koper-Divača trarranno vantaggio entrambi i corridoi che attraversano il Paese, quello Baltico-Adriatico e quello Mediterraneo, fondamentali nei traffici merci. La nuova linea sarà a binario singolo e andrà a integrarsi a quella esistente, idealmente in un raddoppio a distanza. La linea storica infatti ha forti pendenze e quella nuova avrà invece un tracciato decisamente più favorevole con impegnative opere civili che comprendono diversi tunnel costruiti già con l'ipotesi futura di ospitare un secondo binario di raddoppio. Attualmente il tratto è lungo 45 chilometri. L'obiettivo è quello di ridurlo a meno di 30 chilometri. In questo modo saranno eliminati i colli di bottiglia lungo il tragitto che ne limitano le potenzialità. Secondo alcune proiezioni, una volta terminati i lavori, il numero dei treni che quotidianamente percorreranno la linea salirà da 90 a 220 e la velocità media di percorrenza passerà da 75 a 160 chilometri orari.
Piermario Curti Sacchi
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