Il Consiglio dei ministri del 15 giugno 2022 ha approvato la proroga del blocco dell’aumento dei pedaggi delle autostrade A24 e A25 dal 30 giugno al 31 dicembre 2022. Questo provvedimento è stato chiesto non solo dagli utenti, compresi ovviamente gli autotrasportatori, ma anche 112 sindaci dei Comuni attraversati dalle autostrade, che uniscono Lazio e Abruzzo. L’aumento del primo luglio (che a questo punto dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2023) sarebbe stato piuttosto salato, ossia del 34%. Prima della decisione del Governo è stata la stessa società che gestisce le autostrade, la Strada dei Parchi, ad annunciare il 13 giugno la proroga, ma i sindaci avevano chiesto anche un Decreto governativo. Questa è la seconda proroga, dopo quella dello scorso anno attuata dalla società autostradale.
Quest’ultima ha anche chiesto il recesso della concessione “a causa di un tale quadro di incertezza e immobilismo dei Governi nazionali negli ultimi dieci anni”, scrive in una nota. Strada dei Parchi spiega che lo stallo è iniziato con la Legge 228/2021, che stabilisce che le due autostrade sono strategiche al fine della Protezione Civile e quindi devono essere messe in sicurezza. Per farlo è necessaria l’approvazione di un nuovo Pef per l’adeguamento sismico, la messa in sicurezza dei viadotti e il rinnovo degli impianti in galleria, mentendo però sostenibili i pedaggi.
“Da allora non sono servite diciotto proposte avanzate dal concessionario e una sentenza del Consiglio di Stato (n. 5022/19) che imponeva l’adozione di tale Pef entro il termine inderogabile del 30 ottobre 2019”, denuncia la società. “E non è servita nemmeno la nomina di ben due commissari per cercare di sanare le inadempienze del concedente e consentire lo sblocco dei lavori e la rimodulazione delle tariffe. Fatto da ultimo dimostrato dalla doppia bocciatura del Pef, redatto su indicazione del Mims, da parte di Art e Cipess, un piano peraltro del tutto insostenibile per gli spropositati incrementi tariffari che avrebbe generato”.
Questa mancata approvazione, prosegue la concessionaria, blocca gli investimenti da sei miliardi e mezzo per mettere in sicurezza le due autostrade e nello stesso tempo il rinvio causa un aumento dei costi. La nota chiude affermando che “per salvaguardare la sostenibilità economica e sociale e assicurare una rapida ed efficace messa in sicurezza, nel rispetto delle norme contrattuali che disciplinano il rapporto di concessione, il CdA di Strada dei Parchi auspica infine che il Governo voglia effettuare la compensazione delle poste creditorie/debitorie (i crediti vantati dal concessionario sono pari a circa 419 milioni di euro) generatesi nel rapporto concessorio, così come stabilito dalla Corte Costituzionale e applicato già una prima volta nel merito dal Tribunale di Roma con l’ordinanza del 28 marzo 2022, rendendo così possibile mantenere il blocco delle tariffe per i prossimi anni”.
Una seconda buona notizia, dopo quella della proroga dei pedaggi, viene dalla tratta tra L’Aquila e Tornimparte, dove il 20 giugno riaprirà completamente il viadotto Genzano, la cui carreggiata in direzione di Roma venne abbattuta dieci mesi fa per ragioni di sicurezza e ricostruita con criteri antisismici. La nuova carreggiata verso l’Aquila era già stata aperta nel 2021 e quindi dal 20 giugno il viadotto sarà percorribile a doppia corsia in entrambe le direzioni. Riaprirà completamente anche la galleria di Genzano, adiacente al viadotto.
Strada dei Parchi spiega che “Il viadotto Genzano, costruito nel 1969 e costituito da due strutture indipendenti, ha resistito alle prove dei recenti terremoti ma era del tutto inadeguato a sopportare nuove sollecitazioni sismiche. Il nuovo viadotto poggia le sue cinque campate su colossali fusti in acciaio corten riempiti di calcestruzzo, muniti di dissipatori sismici in neoprene armato di ultima generazione”. Questo è il secondo viadotto adeguato alle norme antisismiche, dopo il Sant’Onofrio, terminato a dicembre 2021. altri quattro viadotti sono già stati completati, collaudati ed aperti al traffico in carreggiata ovest, mentre si avvia a conclusione anche la carreggiata est del viadotto Fornaca.