Oggi in Europa sono in vigore diversi modi per far pagare i pedaggi stradali ai veicoli industriali: alcuni sono basati sulla percorrenza, altri sul tempo (per esempio, forfait settimanali, mensili o annuali). In futuro, invece, tutti i pedaggi dovranno basarsi sui chilometri effettivamente percorsi. Lo ha deciso il Parlamento Europeo, stabilendo che le nuove norme si applicheranno ai veicoli con massa complessiva superiore a 2,4 tonnellate e a gli autobus dal 2023 e a quelli veicoli leggeri dal 2027.
Lo scopo di questa Direttiva, spiega l'Europarlamento, è "contribuire al conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dell'UE nel settore dei trasporti e a rendere più equi i diritti di utenza stradale", applicando il principio "chi più inquina più paga". La Direttiva prevede anche che i pedaggi dovranno basarsi sulla quantità di CO2 emessa e sulla categoria del veicolo, con lo scopo d'incoraggiare l'uso dei veicoli con le emissioni più basse.
La Direttiva approvata il 24 ottobre dall'Europarlamento prevede anche un crono-programma per applicare gradualmente alcune norme sui pedaggi. La prima scadenza è nel 2020 e serve a eliminare le esenzioni consentite dalle norme attuali e impone che il pedaggio stradale dovrà essere applicato a tutti i veicoli industriali, mentre le norme attuali consentono l'esenzione ai veicoli con massa complessiva fino a 12 tonnellate. Dal 2021, se uno Stato applicherà un pedaggio per i veicoli industriali, dovrà stabilire un pedaggio che prenda in considerazione i costi esterni, ossia quelli prodotti all'ambiente per l'inquinamento atmosferico o acustico causato dal traffico. Infine, dal 2026 la Direttiva impone che se un pedaggio per i costi esterni viene applicato a un qualsiasi tratto di strada, questo dovrà essere applicato a tutte le categorie di veicoli.
La Direttiva consente ai singoli Paesi di fissare sconti sui pedaggi in determinate situazioni, come per esempio per chi usa abitualmente veicoli leggeri in zone non densamente popolate o nelle periferie delle città. Dopo l'approvazione dell'Europarlamento inizieranno i negoziati con il Consiglio dei ministri europeo.
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