Sulla carta si tratta di una manciata di chilometri, poco meno di 15 per l’esattezza, ma che aprono nuove prospettive nei collegamenti lungo una direttrice ferroviaria fondamentale tra Croazia e Ungheria. È stata aperta all’esercizio, ma non ancora del tutto operativa, la tratta completamente riqualificata con il raddoppio dei binari che collega il nodo croato di Koprivnica con lo scalo magiaro di Gyékényes, ubicato nel territorio comunale di Zákány. La Croazia ha investito 350 milioni di euro cofinanziati dal programma comunitario Cef. L’opera d’arte principale è rappresentata dal nuovo ponte sulla Drava, a doppio binario, che sostituisce il manufatto precedente che ospitava un solo binario.
Secondo le previsioni del gestore della rete croata HŽ Infrastruktura, la maggior parte della capacità della linea sarà utilizzata dal traffico merci, in particolare quello che coinvolge le relazioni transfrontaliere con il porto di Rijeka (Fiume). Si stima che a pieno regime saranno una trentina i treni merci giornalieri che percorreranno la nuova linea riqualificata, mentre finora il traffico merci è stato poco più che simbolico.
La tratta verso il confine ungherese rientra nel più ampio piano di ricostruzione e ammodernamento della direttrice ferroviaria che da Križevci (a una settantina di chilometri a est di Zagabria) raggiunge Koprivnica e quindi il nuovo attraversamento della Drava. Attualmente i lavori sono concentrati nel breve lotto costruttivo tra Mučna Reka e Koprivnica e si prevede il completamento del progetto entro la fine del 2025. A quel punto tutta la direttrice Croazia-Ungheria avrà un tracciato con una velocità massima di 160 km/h, ma soprattutto adatto al traffico merci senza le attuali limitazioni di velocità e massa trasportata e tutto attrezzato con il sistema di segnalamento a standard europeo Etcs.
Il gestore della rete ferroviaria croata HŽ Infrastruktura ha varato un imponente piano di investimenti, il più ambizioso mai messo in atto in tutto il Paese. In dieci anni saranno spesi sei miliardi di euro, per buona parte cofinanziati dall’Unione Europea. I progetti legati alle ferrovie assorbono la maggior parte dei fondi comunitari assegnati alla Croazia. Sono poco meno di una ventina gli interventi in fase di attuazione sostenuti dall’Europa, insieme ad altri progetti coperti da altre fonti di finanziamento da parte delle maggiori istituzioni bancarie mondiali.
Secondo HŽ Infrastruktura la maggior parte degli interventi in atto e programmati andrà a vantaggio del traffico ferroviario merci. In particolare, saranno potenziati i due principali corridoi croati, quello che da Rijeka, con il suo porto, attraverso Zagabria raggiunge il nodo della capitale ungherese Budapest e quello che dalla Slovenia passando da Zagabria si ricollega alla Serbia. Ma è la direttrice ferroviaria merci trasversale tra Croazia e Ungheria quella dove le potenzialità del traffico merci appaiono più promettenti.
Piermario Curti Sacchi